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Preghiera

"Ritorno in Puglia". L'ultimo libro di Marco Ferrante è un romanzo giustamente borghese

Camillo Langone

Il racconto è ambientato in una regione dove la borghesia resiste più che altrove, e dove resiste perfino il Voi, anche se non si sa quanto ancora possa durare

“Mezzogiorno – lui non diceva mai Sud”. Il protagonista dell’ultimo romanzo di Marco Ferrante, “Ritorno in Puglia” (Bompiani), è fissato coi nomi dei luoghi ancora più di me. Anch’io so che Sud, pur essendo meglio del fortunatamente semiestinto Bassa Italia, non va benissimo, sa di sudato, sudicio, suddito, e di appendice di Nord. Però a volte mi sfugge. Quando mi scordo di dire Meridione, Mezzogiorno, Regno di Napoli (quest’ultima definizione è proprio una mia specialità). Oppure semplicemente Puglia, Campania, Lucania (anche dire Lucania invece di Basilicata non è una scelta neutra).

“Ritorno in Puglia” è romanzo borghese e pugliese, com’è giusto che sia in una regione in cui la borghesia resiste più che altrove (resiste perfino il voi, a me in Puglia danno del voi anche i giovani…). Sebbene non sappia quanto possa durare questa borghesia i cui figli vanno tutti via, come minimo a Roma e spesso a Milano e a Londra. Proprio come i figli del protagonista. Che è un imprenditore (strano a dirsi ma oltre alla borghesia esiste perfino l’imprenditoria, in Puglia). E che purtroppo a un certo punto commette un errore. Avrebbe fatto meglio a godersi il “pomeriggio immobile, estasi del Mezzogiorno”.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).