Roberto Vannacci (Ansa)

preghiera

Stato e libertà di espressione, incompatibilità totale

Camillo Langone

Lo stato può tutto, anche violare le proprie leggi. Aggredendo di volta in volta Roberto Vannacci, Marcello De Angelis, Filippo Facci per ammutolire tutti gli altri, in barba all'articolo 21

Un generale non può esprimersi liberamente perché un generale rappresenta lo stato. Un collaboratore della regione Lazio non può esprimersi liberamente perché la regione Lazio è un’articolazione dello stato. Un giornalista chiamato a condurre un programma Rai non può esprimersi liberamente perché anche la Rai, accidenti, è dello stato. La cosiddetta legge fondamentale dello stato all’articolo 21 concede libertà di espressione a tutti i sudditi, non solo a chi non riceve uno stipendio dallo stato, ma lo stato può tutto, anche violare le proprie leggi. Aggredendo di volta in volta Roberto Vannacci, Marcello De Angelis, Filippo Facci per ammutolire tutti gli altri. Non cambia nulla se oggi sono al governo dei sedicenti scrutoniani: quando vai al potere diventi all’istante hegeliano (“L’individuo ha oggettività, verità ed eticità soltanto in quanto è componente dello stato”). Praticamente oltre che filosoficamente in Italia lo stato, come una metastasi, è dappertutto. Per questo la libertà di espressione non è da nessuna parte.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).