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Angelo Mellone si veste meglio di Mario Soldati? Non mi pare

Camillo Langone

Intervistato da Carmelo Caruso, il dirigente Rai non sapeva quello che diceva. Tabarro a parte, non capisco come possa sognarsi più elegante di Soldati, che portava panciotti fantastici, farfallini giganti e allora farfalloni, abiti da gentiluomo di campagna

Mario Soldati, perdona Angelo Mellone che non sapeva quello che diceva quando intervistato da Carmelo Caruso si è definito “vestito un po’ meglio” di te. Sarà stato il caldo, la febbre da palinsesto, qualcosa del genere. Mellone non lo vedo da una vita, da prima che diventasse dirigente Rai, e non so se nel frattempo si è convertito al tabarro e però non credo: alle tabarrate che ho inventato io e che Roberto Dal Bosco organizza ogni inverno non l’ho mai incontrato. Penso al tabarro che indossavi quando inventasti l’enogastronomia televisiva, 1957, “Viaggio nella Valle del Po”: lo stesso tabarro di Casanova, di Guareschi, di Francesco Saverio Nitti (l’ho scoperto ieri a Melfi che lo usava, ammirando il suo monumento in Villa Comunale)... Dunque indumento da pianura settentrionale o da montagna meridionale, non da Roma, benché derivi in qualche modo dalla toga. Tabarro a parte, non capisco come Mellone possa sognarsi più elegante di te che portavi panciotti fantastici, farfallini giganti e allora farfalloni, abiti di fustagno o di velluto da gentiluomo di campagna… Mario Soldati, grande scrittore, grande borghese, grande giornalista, bravo regista, antifascista e anticomunista insieme sebbene poco militante perché la militanza era incompatibile con la tua gioia di vivere, perdona Angelo Mellone. E’ stato sicuramente il caldo.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).