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preghiera

Queste temperature sono un bene per la bolletta e un male per il tabarro

Camillo Langone

Il tabarro lungo e pesante col collo di astrakan, la sciarpa di lupo siberiano, gli anfibi con la suola carrarmato. Sono troppi gli indumenti che restano negli armadi in questo inverno mite

Febbraio è corto e amaro, si diceva, ma intanto le giornate si allungano e la neve latita. Restano negli armadi, quasi dimenticati, il tabarro lungo e pesante col collo di astrakan, la sciarpa di lupo siberiano, gli anfibi con la suola carrarmato… Queste temperature sono un bene per la bolletta del riscaldamento, un male per il mio guardaroba. Mi arrangio coi tabarri leggeri che, pur non vantando colli scorretti, per strada la loro figura la fanno sempre. Nel frattempo leggo le regole del nuovo club milanese, Casa Cipriani, piuttosto esclusivo (5.000 dollari l’anno soltanto di quota). Nel sito scrivono che non lo si può frequentare indossando jeans strappati, infradito, braghe corte… Se sono costretti a precisarlo è evidente che anche i ricchi sbracano, tali e quali i poveri. Nel club di via Palestro respingono inoltre “un abbigliamento troppo rivelatore” e chiaramente si riferiscono al nude look, non al tabarro che rivela eccome, però la mente e non il corpo di chi lo indossa. Ci si ricordi che, di regola, l’abito fa il monaco e il tabarro il conservatore (se non il reazionario).

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).