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Gli imbecilli che chiamano brutta Elly Schlein non capiscono quanto sia pericolosa

Camillo Langone

Hanno tutti letto Platone e credono nel “kalòs kagathòs”, nel bello inseparabile dal buono? Lo escludo. Sono soltanto dediti al dileggio dell’avversario, speculari agli squallidi che chiamavano Berlusconi “psiconano”

Dicono che Elly Schlein è brutta e, oltre che volgari, sono imbecilli. Se questi sono gli argomenti contro il nuovo corso piddino stiamo freschi. Che io abbia individuato nella neosegretaria un’Accabadora d’Occidente non gli basta. Sui social dà fastidio che su queste pagine abbia definito lei e la sua omologa Alexandria Ocasio-Cortez “nettamente più giovani e più belle” delle accabadore originali, le streghe sarde della buona morte, difficili da non immaginare baffute, canute, sdentate… Hanno tutti letto Platone e credono nel “kalòs kagathòs”, nel bello inseparabile dal buono? Lo escludo. Sono soltanto tifosi dediti al dileggio dell’avversario, speculari agli squallidi che chiamavano Berlusconi “psiconano”. Magari Elly Schlein fosse brutta! Purtroppo non lo è. Elly Schlein non è davvero italiana, non è davvero democratica ma non è davvero brutta, anzi: è giovane e bella, e affascinante. “Bello come il peccato” scrive Nietzsche di Zarathustra: “Divinamente beffardo, divinamente infernale…”. Elly Schlein è bella come il peccato di superbia di cui è vistosa incarnazione: superdonna col vizio di puntare il dito, certissima della sua superiorità morale, sicurissima di aver ricevuto il mandato di convertire i nativi, umiliare i maschi, debellare i riottosi. E’ malvagia Elly Schlein ed è bella: il guaio è doppio, lo si sappia.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).