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Chi va a vedere il nuovo film di Sorrentino è illogico

Camillo Langone

Gli spettatori di "E' stata la mano di Dio" sono complici del culto pagano verso un divo sportivo come Maradona che della legge se ne frega. Ma al contempo gli va bene rispettare l'obbligo di mascherina

Cocaina e mascherina? Il ceto cinefilo va a vedere il film del regista subfelliniano Paolo Sorrentino, “E’ stata la mano di Dio”, io non ci vado per: 1) la sospetta blasfemia del titolo; 2) la presenza dell’insopportabile gigione Toni Servillo; 3) l’aleggiare del noto calciatore e assuntore Diego Armando Maradona; 4) l’obbligo di mascherina nelle sale. Sono amantissimo della libertà e la libertà è talmente grande da comprendere anche cose che a me personalmente non piacciono, tipo gigioneggiare e tirare, o proprio dispiacciono, tipo dissacrare e portare la mascherina (una forma di dissacrazione del volto, mi sembra). Liberi tutti e libero anch’io di notare l’assurdità della situazione: cinema pieni di spettatori complici del culto pagano verso un divo sportivo che della legge sfacciatamente se ne fregava, e al contempo ligi alla norma governativa sull’occultamento della faccia. Me lo chiedo da antiproibizionista: pensano forse che la droga pesante sia più salutare del virus? O invece accorrono per Luisa Ranieri nuda? (In tal caso azzittisco).

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).