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I canili devono pagarli i cagnisti non lo stato

Camillo Langone

Ma se dici pubblicamente che i soldi pubblici dovrebbero essere destinati agli asili anziché ai canili ti augurano di morire

Dio Padre, su Facebook una mia odiatrice-imitatrice ti prega, in un divertente italiano, di uccidermi: “Che dio padre li manda una tegola pesante sulla testa”. Semplicemente perché da Bruno Vespa ho detto che i soldi pubblici dovrebbero essere destinati agli asili anziché ai canili, e che i cani randagi andrebbero soppressi anziché mantenuti dal contribuente (che poi non vedo il problema, i cagnisti in Italia sono milioni, potrebbero mantenerli loro i pulciosi, portandoseli a casa o privatizzando i canili comunali).

 

 

Dio Padre, proteggi dalle tegole un povero cristiano che vorrebbe tanto farsi gli affari suoi ma che, se interpellato, non può tacere le parole di Dio Figlio: “Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini”.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).