Il presepe della Casa della Carità di Milano (foto via Facebook)

Quei presepi falsi e bugiardi

Camillo Langone

Contro la moda di esibire una Sacra Famiglia composta da profughi respinti dagli autoctoni insensibili

Il cardinal Bassetti invita a non dividersi fra “cattolici della morale” e “cattolici del sociale”. Ma è impossibile non dividersi fra cattolici della verità e cattolici della menzogna. Potenti esempi di mistificazione sono i presepi invasionisti il più perfetto dei quali quest’anno si può ammirare presso la milanese Casa della Carità, fondata dal cardinale Martini e dunque un tempio del cattolicesimo socioballistico. La mangiatoia è stata sostituita da un gommone mentre il Vangelo è diventato uno striscione da curva sud: “Per loro non c’era posto”. Pur di esibire una Sacra Famiglia composta da profughi respinti dagli autoctoni insensibili, salviniani avanti lettera, ecco allestito un presepe falso e bugiardo, un capovolgimento del presepe: Giuseppe si trovava a Betlemme in quanto località d’origine (non un’emigrazione ma l’esatto contrario, pertanto), e a differenza degli sbarcati odierni non era né povero né polemico, non pretendeva ospitalità gratuita e non ebbe una camera per sé, per Maria e per il Bambino solo perché l’albergo era pieno. Cristo che è verità (Giovanni 14,6) divida la mia sorte da quella, immagino infernale, dei presepari imbroglioni.

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  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).