L'editoriale del direttore
Qual è stato il vero tradimento del 25 aprile
L’ipocrita internazionale del pacifismo non ha capito che volere una pace a ogni costo non significa chiedere la pace, ma la resa. Le parole di Mattarella sull’antifascismo e il gran discorso di Scholz. Tra Putin e Kant
In fondo, come diceva Umberto Eco, sarebbe sufficiente, la sera, rileggersi Kant. La festa della Liberazione, come ogni anno, ha offerto spunti utili per ragionare su quali sono, oggi, i vecchi e nuovi confini dell’antifascismo. Il fronte progressista, come ogni anno, ha mostrato maggiore propensione a parlare del fascismo del passato (formula rituale: se non dite “x”, vuol dire che siete come Mussolini). E il fronte conservatore, come ogni anno, ha mostrato maggiore propensione a parlare del fascismo del presente (formula rituale: se non difendete la libertà di “x”, significa che i veri fascisti siete voi). L’Anpi, come ogni anno, ci ha offerto ragioni per ricordare che distanza siderale vi è tra i partigiani di oggi (così attratti da alcuni fascismi del presente) e quelli di ieri (che in piazza, quel 25 aprile, combattevano insieme con la Brigata ebraica, God bless). Il fronte del post fascismo, come ogni anno, ha tenuto a farci sapere, tranne in rare occasioni, che dirsi antifascisti senza dirsi anticomunisti è cosa sconveniente (ci sono 364 giorni all’anno per dirsi anticomunisti, un giorno all’anno ci si potrebbe limitare a dire di essere semplicemente antifascisti, senza se e senza ma, come ha detto ieri sul Foglio il presidente della Camera Lorenzo Fontana). E la brigata ebraica, come capita ormai da troppi anni, brigata a cui ieri abbiamo dedicato la nostra copertina, è stata insultata al suo passaggio a Milano, apostrofata con vari: “Assassini, fascisti, fuori la Nato dal corteo” (sarebbero questi gli antifascisti).
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- Claudio Cerasa Direttore
Nasce a Palermo nel 1982, vive a Roma da parecchio tempo, lavora al Foglio dal 2005 e da gennaio 2015 è direttore. Ha scritto qualche libro (“Le catene della destra” e “Le catene della sinistra”, con Rizzoli, “Io non posso tacere”, con Einaudi, “Tra l’asino e il cane. Conversazione sull’Italia”, con Rizzoli, “La Presa di Roma”, con Rizzoli, e "Ho visto l'uomo nero", con Castelvecchi), è su Twitter. E’ interista, ma soprattutto palermitano. Va pazzo per i Green Day, gli Strokes, i Killers, i tortini al cioccolato e le ostriche ghiacciate. Due figli.