Il ministro Raffaele Fitto (Ansa)

a Palazzo Madama

Fitto: "Il governo non ha definanziato il Pnrr. La revisione è stata fondamentale"

Il ministro per gli Affari europei in Senato sullo stato di attuazione del Pnrr: "Ottenuti 102 miliardi". Le opposizioni attaccano per i tagli: "Vogliono distruggere la sanità"

Parla di "errori oggettivi" commessi dagli esecutivi precedenti e di polemiche strumentali: "Il governo non ha definanziato il Pnrr", dice Raffaele Fitto. Difende le scelte del suo ministero e quelle di Palazzo Chigi, spingendosi fino a sottolineare una proficua collaborazione con la Commissione europea. "Rivendichiamo i risultati che sono oggettivamente positivi per il paese, prima ancora che per una parte politica".

Il ministro per gli Affari europei, sud e Pnrr è intervenuto questa mattina in Senato per le comunicazioni sullo stato di attuazione del Piano di ripresa e resilienza. Prova a rispondere alle accuse delle opposizioni che lamentano tagli e ritardi nella messa a terra delle risorse e degli investimenti. Bonaccini per dire, lamentava ieri "un taglio di 1,2 miliardi di euro dei fondi del Pnrr relativi a opere per la sicurezza delle strutture ospedaliere", chiedendo un "incontro urgente al ministro Schillaci". Accuse ribadite oggi anche dalla senatrice Dafne Musolino, nel corso della discussione in Aula: "Il ministro Fitto vuole distruggere la sanità. I tagli tramite il trasferimento di linee di finanziamento già approvate ad altre voci del Pnrr, sono inaccettabili".

"Il governo ha fatto un'analisi dettagliata nel confronto con la Commissione europea, dalla quale sono emersi alcuni elementi. Il primo è relativo ai cosiddetti progetti in essere, quasi 68 miliardi di euro di progetti che erano precedenti al Piano e che, quindi, non avevano nessuno dei requisiti e soprattutto erano dei progetti che, non essendo adeguati ai nuovi scenari, avrebbero certamente bucato la data e la tempistica del giugno del 2026", ha spiegato Fitto nella sua relazione, senza tuttavia addentrarsi sui singoli capitoli di spesa. Alla fine del 2023, ha sottolineato, l'Italia ha incassato "35 miliardi che hanno portato a un importo incassato pari a 102 miliardi di euro", frutto di quello che secondo il fedelissimo della premier Meloni è stato un percorso fatto di aggiustamenti e correzioni:  "Abbiamo assunto un onere rispetto ad alcune questioni che riguardavano errori oggettivi all'interno del Pnrr: lo abbiamo modificato per trovare una soluzione, creando le condizioni per una revisione del Piano" che consentisse di "recuperare risorse".  Revisione – specifica ancora Fitto – "decisiva e fondamentale". Grazie alla quale al Pnrr sono state aggiunte 7 nuove riforme, di cui  "cinque collegate al Repower Eu". 

In questo quadro, Fitto ha spiegato anche di essere a lavoro “per la definizione del raggiungimento e la verifica con la Commissione Ue del raggiungimento degli obiettivi e l’erogazione, alla fine di questo percorso, della quinta rata, per un importo pari a 10,6 miliardi di euro”. Mentre nel 2024, l'obiettivo  della Cabina di regia è di pianificare il lavoro comune per quanto riguarda la sesta e settima rata".

 

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