A che punto siamo arrivati

Dal caso Parenzo a Ghali: è più facile smontare un antisemita che un ignorante

Salvatore Merlo

"Imbecille" deriva da "in-baculum", colui che è privo di bastone: l’uomo al naturale senza ausili giuridici o sociali. Difficile combattere chi lo è: non lo si può mica incriminare per asineria

Uno può anche sentirsi di combattere giorno per giorno antisemiti e razzisti, allievi di Stalin e di Hitler, estremisti islamici e fanatici religiosi vari. Gli si può d’altra parte opporre Hannah Arendt ed Elie Wiesel, la ragione contro la barbarie. Ma come fare fronte agli ignoranti? Non li si può mica incriminare per asineria. Non li si sconfigge nemmeno con la logica, o con le lettere. Forse non c’è che da dichiararsi anticipatamente sconfitti. D’altra parte, per dire, cosa si potrebbe mai obiettare a quelle influencer femministe che mercoledì a Firenze, urlando slogan sulla Palestina, cercavano d’impedire la presentazione di una biografia di Golda Meir. L’insensatezza è spiazzante.
 

Loro gridavano, le femministe pro Palestina. E battevano e strepitavano. E lo facevano contro un libro dedicato alla terza donna nella storia diventata capo di un governo. Fischiavano la biografia della militante socialista che fu segretaria dell’Unione delle donne lavoratrici al tempo in cui alle donne erano precluse persino le professioni liberali. Un’icona dell’emancipazione femminile. E che dire di Ghali che a Sanremo utilizza la parola “genocidio” per riferirla ai bombardamenti israeliani su Gaza? Lo sa, Ghali, che significa genocidio, l’eccidio della stirpe, la metodica distruzione di un gruppo etnico e razziale? È consapevole, il musicista, di cosa implica il pensare che le vittime di un genocidio, gli ebrei, si siano fatti carnefici e autori a loro volta di un genocidio? Sarebbe  paradossalmente auspicabile che Ghali fosse un antisemita, anziché un inconsapevole, un ripetitore  superficiale come le influencer di Firenze, uno che invece di dire “cessate il fuoco” rimastica ciò che non capisce e dice “genocidio”.  La verità infatti è che a un neonazista rispondi con gli argomenti del diritto, della storia, della civiltà. E visto che siamo italiani, rispondi anche con Primo Levi.
 

Ma invece a un ignorante non puoi opporre assolutamente nulla. Ieri pomeriggio all’Università La Sapienza, a Roma, un gruppo di studenti antiisraeliani ha impedito al giornalista David Parenzo di parlare a un convegno dandogli del “fascista”. Parenzo, oltre che di sinistra, è ebreo. Ecco. L’antisemitismo può essere anche inconsapevole, ed è persino peggio. “Imbecille” deriva da in-baculum, colui che è privo di bastone: l’uomo al naturale senza ausili giuridici o sociali. A questo siamo arrivati.

 

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  • Salvatore Merlo
  • Milano 1982, vicedirettore del Foglio. Cresciuto a Catania, liceo classico “Galileo” a Firenze, tre lauree a Siena e una parentesi universitaria in Inghilterra. Ho vinto alcuni dei principali premi giornalistici italiani, tra cui il Premiolino (2023) e il premio Biagio Agnes (2024) per la carta stampata. Giornalista parlamentare, responsabile del servizio politico e del sito web, lavoro al Foglio dal 2007. Ho scritto per Mondadori "Fummo giovani soltanto allora", la vita spericolata del giovane Indro Montanelli.