a bruxelles

Meloni diventa la “domatrice” di Orbán e media in Europa

Il lavoro di fino della presidente del Consiglio e di Macron e le nuove prospettive europee di Meloni

Il bisbetico è domato. Un lavoro di fino di Giorgia Meloni ed Emmanuel Macron convince Viktor Orbán a sbloccare i fondi Ue all’Ucraina. Cinquanta miliardi necessari per resistere all’invasione russa e iniziare a prepararsi a un mondo senza Joe Biden. Da Roma fanno sapere che il ruolo di Meloni è stato “fondamentale”, la vittoria messa a segno nell’incontro di mercoledì notte all’hotel Amigo. A qualcosa è forse servita anche la minaccia di “stritolare l’economia ungherese” consegnata via Financial Times la settimana scorsa, arma finale da usare nel caso Orbán non si fosse piegato.

Ma è Meloni a essere diventata adesso la mediatrice europea con l’Ungheria e in prospettiva con gli altri paesi dell’est. “Voglio prendere per mano quelle giovani democrazie”, è la frase consegnata dalla premier ai suoi collaboratori settimane fa. L’amicizia pericolosa con Orbán diventa improvvisamente un asso nella manica, e l’ungherese  fa un annuncio: entrerà nel partito europeo di Meloni.

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