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Meloni tra Conte e Schlein: il faccia a faccia su sanità e patto di Stabilità

"Non condivido la posizione di Netanyahu sullo stato di Palestina", dice la premier. Poi critica Stellantis per "le scelte contro gli interessi italiani". L'attacco al leader M5s: "È finita la stagione dei soldi gettati al vento". Ma la scena la ruba la segretaria dem

Redazione

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha incontrato i deputati della Camera per rispondere alle domande di maggioranza e opposizioni in occasione del primo question time dell'anno. In totale le interrogazioni presentate sono una decina e spaziano dalla guerra in medio oriente al Patto di stabilità, passando per la sanità, il rilancio del Mezzogiorno e le privatizzazioni

 

Meloni a Schlein: "Lavoriamo per risolvere i problemi che non avete risolto"

"È al governo da 16 mesi e l'Italia chiede risposte", ha detto la segretaria del Partito democratico Elly Schlein a Meloni rivolgendo la sua domanda sulla sanità, dalla carenza di personale ai crescenti tempi d'attesa. "Grazie per chiederci di risolvere tutti i problemi che voi in 10 anni non siete riusciti a fare", ha risposto Meloni. "Ci stiamo lavorando. Non ci siamo tirati indietro sul problema della carenza del personale e puntiamo ad azzerarare il fenomeno dei medici gettonisti. Problemi, anche questi, che non nascono esattamente oggi. Ci stiamo occupando di questa eredità pesante, compreso il tetto di spesa parallelamente agli impegni di finanza pubblica. È una priorità assoluta e stiamo portando il fondo sanitario ai massimi storici, anni Covid compresi, investendo 2,4 miliardi con l'obiettivo di abbattere le liste di attesa e di consentire a chi lavora nella sanità di lavorare in condizioni dignitose". 

Meloni attacca Conte: È finita la stagione dei soldi gettati al vento

Sul Patto di Stabilità, oggetto dell'interrogazione del M5s, Meloni ha rivendicato il compromesso raggiunto in Europa e ha attaccato l'ex premier Giuseppe Conte: "Sono numeri sostenibili per un governo serio, difficile sostenerlo per chi in tre anni ha aumentato il debito di 3 miliardi di euro. Anche perché quando ti presenti con un deficit del 3,5 per cento causato dal Superbonus e chiedi che ti serva più flessibilità qualcuno ti guarda con diffidenza. E se anche con la diffidenza siamo riusciti a portare a casa qualcosa è perché abbiamo dimostrato che la stagione dei soldi gettati al vento per pagarsi le campagne elettorali è finita". 

Meloni: Le privatizzazioni non sono una svendita ma un fattore di sviluppo

Sulle privatizzazioni Meloni ha spiegato che l'orientamento del governo è quello di "ridurre la presenza dello stato dove non è necessaria e affermarla dove è necessaria, come negli asset strategici. Questo significa fare entrare i privati in quote minoritarie e garantire una presenza dello stato dove non c'è". Il "piano di razionalizzazione delle partecipazioni dello stato", come definito nella Nadef ha l'obiettivo di raggiungere proventi pari all'1 per cento del pil, ha ricordato Meloni. "È un obiettivo alla nostra portata. Le privatizzazioni non devono fare cassa, ma essere considerate un fattore di sviluppo nella politica italiana. Non si tratta di privatizzare per privatizzare, di dismettere o peggio ancora di svendere", ha continuato, attaccando "i regali miliardari" dei precedenti governi.

Meloni: Alcune scelte di Stellantis sono state contro gli interessi italiani

“Il gruppo automobilistico Fiat e collegati rappresenta una parte importante della storia industriale del paese, sia in termini occupazionali che in termini di ricchezza prodotta. Questo significa che è nostro compito anche criticare le scelte della proprietà quando sono lontane dagli interessi italiani, come ad esempio lo spostamento della della sede fiscale”, ha detto la presidente del Consiglio rispondendo all'interrogazione di Azione sull’ex gruppo Fiat. “Cosa stiamo facendo?”, ha proseguito la premier: “Vogliamo come sempre difendere l'interesse nazionale, instaurare un rapporto equilibrato con Stellantis per difendere la produzione in Italia, i livelli occupazionali e tutto l'indotto dell'automotive. Il ministro Urso ha più volte incontrato i vertici dell’azienda e con questo scopo è stato scritto un protocollo di intesa ed è stato istituito un tavolo permanente di relazioni con l’azienda. Abbiamo previsto incentivi come l’ecobonus per sostenere la domanda. Stiamo scoraggiando chi delocalizza, vogliamo tornare a produrre in Italia almeno un milione di veicoli l’anno”. “Se si vuole vendere un'auto sul mercato mondiale pubblicizzandola come gioiello italiano - ha quindi concluso Meloni -, allora quell'auto deve essere prodotta in Italia perchè questa è un'altra questione che noi intendiamo porre. Queste sono le regole con l'attuale governo e valgono per tutti".

Meloni: "Non condivido la posizione di Netanyahu sullo stato della Palestina, ma basta ambiguità"

"La soluzione dei due stati è giusta e necessaria. È una soluzione sì nell'interesse dei palestinesi, ma a nostro avviso anche nell'interesse di Israele. Per questo non condivido la posizione recentemente espressa da Netanyahu – ha detto Meloni rispondendo alla domanda di Nicola Fratoianni – ma non esiste richiesta di stabilità unilaterale". Per questo, ha spiegato, "la precondizione per qualsiasi trattativa è il riconoscimento del diritto all'esistenza dello stato ebraico e del diritto dei suoi cittadini a vivere in sicurezza", una condizione da chiarire per evitare "una ambiguità sempre più diffusa in Occidente".

Quello che farà l'Italia è "dialogare contestualmente con Israele e il mondo arabo, lavorare per una tregua, il rilascio degli ostaggi e rafforzare l'autorevolezza dell'autorità nazionale palestinese". Meloni ha poi annunciato che il governo sta lavorando per portare minori palestinesi negli ospedali italiani. 

 

Gli argomenti del premier time

Dei leader dell'opposizione, Meloni si troverà ad affrontare anche Giuseppe Conte: "Chiederemo se e che cosa farà il governo per rimediare ai danni di questo scellerato Patto di stabilità soprattutto per evitare i pesanti tagli allo stato sociale che si affacciano all'orizzonte" spiegano al Foglio fonti grilline. Sarà il leader Conte a rivolgersi direttamente alla premier dai banchi di Montecitorio. Azione, attraverso i suoi deputati, chiederà conto invece della situazione Stellantis e del comparto automobilistico. Un tema su cui Calenda si è speso e continua a spendersi quasi quotidianamente. Per il Pd parlerà Elly Schlein: solleverà il tema della sanità interrogando il governo sulle azioni "volte superare le drammatiche difficoltà degli ospedali dovute alla carenza di personale"

Per quanto riguarda la maggioranza, infine, la Lega chiederà alla presidente del Consiglio di fare il punto sulla legge delega per gli anziani e la terza età, mente Forza Italia affronterà il tema delle privatizzazioni. Fratelli d'Italia chiederà conto delle politiche del governo per il rilancio del Mezzogiorno.