L'intervista

"Basta liti Calenda-Renzi, facciamo una lista tutti insieme per le europee". Parla Magi

Gianluca De Rosa

+Europa a febbraio prepara un'assemblea pubblica per gli stati uniti d'Europa che ha come obiettivo una lista comune. Invitati anche entrambi i leader del defunto Terzo polo: "Spero ci siano tutti"

“Non ha senso continuare ad anteporre le antipatie personali tra Carlo Calenda e Matteo Renzi all’obiettivo politico. Per le europee, la posta in gioco a giugno è troppo alta, serve una lista di scopo che tenga al centro una proposta chiara e dirompente, per una vera rivoluzione europea”. Riccardo Magi, deputato e segretario di + Europa, lancia la formula per il campo riformista alle prossime elezioni europee. Una lista di scopo intorno all’idea di federalismo europeo che sia in grado, tra le altre cose, di sancire una tregua tra Carlo Calenda e Matteo Renzi, superando, in nome dell’Europa, le ostilità domestiche. Un obiettivo importante perché i tre partiti riformisti ed europeisti – + Europa, Azione e Iv – oscillano nei sondaggi ciascuno intorno al 3 per cento. Sommati sono insomma una forza, divisi rischiano di rimanere fuori dal parlamento europeo a causa della soglia di sbarramento fissata dalla legge elettorale al 4 per cento. “L’obiettivo – dice Magi – è mettere al centro gli Stati uniti d’Europa. Dal dibattito italiano sfugge la posta in gioco di queste elezioni: o si riesce a discutere della necessità di rilanciare l’integrazione politica europea, oppure vuol dire che ci si rassegna all’irrilevanza. Dalla difesa e la sicurezza agli investimenti e la competitività, Mario Draghi non sa più come dircelo: serve un’Europa federale in grado di competere con Usa e Cina, anche per trasformare le grandi sfide, dalla transizione ecologica a quella digitale, in opportunità di crescita, nessuno dei 27 da solo è in grado di farlo. Tutto questo, purtroppo, è incredibilmente al di fuori della discussione sulle europee, vissute ancora come un sondaggione di mid-term prima delle politiche”.

 

Anche per questo continuare a litigare sulle vecchie ruggini o ragionare di alchimie politiche, ritiene Magi, non ha senso. A metà febbraio a Roma + Europa ha organizzato una convention alla quale ovviamente saranno invitati anche i leader del defunto Terzo polo. “L’assemblea – spiega– sarà aperta anche ai tanti delusi del Pd, sono significative e interessanti le presenze di personalità come Carlo Cottarelli, Marco Bentivogli, Renato Soru, Giusì Nicolini e Nathalie Tocci. Bisogna guardare oltre le liti che allontanano gli elettori, unendosi su un’altra traiettoria, quella del federalismo europeo”. Ma Calenda non vuole assolutamente Renzi e aspira ancora a costruire, senza il leader d’Iv, il Terzo polo, si riuscirà a convincerlo? “Io spero che ci siano tutti, anche se la lista non deve e non può essere un biciclo o un triciclo perché bisogna andare oltre gli schemi già testati e già falliti come quello del Terzo polo, non si può ripartire da quelle macerie”. Ma se non riescono a mettere d’accordo i due litiganti cosa accadrà? “Noi intanto andiamo avanti, poi, a tempo debito, vedremo, parleremo con tutti anche stabilendo dei criteri: ad esempio è irrinunciabile che non si candidi chi è già membro del parlamento italiano, sia per serietà verso gli elettori, sia verso le istituzioni europee, ovviamente non costringeremo nessuno a stare con noi se vuole fare altre scelte”. Magi è convinto che questa sia la formula vincente: “Una lista connotata in questo modo, con Emma Bonino che porta la sua credibilità, penso possa riuscire a ottenere un risultato migliore di quello della Lega”.


A proposito di Lega il deputato di + Europa loda l’iniziativa legislativa del presidente del Veneto Luca Zaia sul fine vita, affossata sia da un pezzo di centrodestra, sia da una consigliera regionale del Pd. “Zaia – dice Magi – ha avuto un grande coraggio politico e ha dimostrato un forte legame con la sensibilità dei cittadini e delle opinione pubblica, ma purtroppo un po’ a causa delle conte del centrodestra, un po’ per il conservatorismo di un pezzo del Pd, si è persa una grande occasione con una legge che avrebbe aiutato i cittadini”.