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Draghi a Milano: "Qui per ascoltare l'industria europea"

L'ex premier incontra nel capoluogo lombardo i principali manager delle aziende europee per lavorare al rapporto sulla competitività chiesto da von der Leyen. Venerdì vedrà proprio la presidente della Commissione

Mariarosaria Marchesano

Mentre si moltiplicano le speculazioni su futuri incarichi ai vertici delle istituzioni europee, Mario Draghi va dritto per la sua strada e incontra a Milano i vertici dei colossi industriali, tappa fondamentale per redigere il rapporto sulla competitività. L’incarico gli è stato conferito direttamente dalla Commissaria Ursula Von der Leyen ed ha grande valore strategico per l’Unione europea che negli ultimi anni si è trovata ad affrontare vari choc e tensioni geopolitiche che hanno influito sulle prospettive di lungo termine del sistema industriale dell’area.

Entrando nella sede della Banca d’Italia in piazza Cordusio, Draghi ha spiegato ai giornalisti assiepati di stare per incontrare una delegazione di presidenti e amministratori delegati dei maggiori gruppi europei. Conciso come nel suo stile: “Sono qua per ascoltare”, ha detto. Secondo l’Ert, la European roundtable of Industry che ha promosso il vertice milanese (associazione che raggruppa una sessantina di aziende per oltre 2 mila miliardi di fatturato), il rilancio della produttività si può ottenere migliorando il contesto normativo – il che vuol dire anche una maggiore coerenza delle regole – e innalzando il livello d’innovazione nel settore. Solo così, ritiene l’Ert, si possono creare le condizioni per aumentare il livello degli investimenti in una Europa che deve affrontare le sfide globali. Tutti suggerimenti di cui l’ex presidente della Bce terrà conto per la stesura del suo rapporto che sarà presentato prima dell’estate e che prevede diverse altre “audizioni”. Nella delegazione dell’Ert che ha incontrato l’ex presidente della Bce nella sede milanese della Banca d’Italia erano presenti, tra gli altri, i chairman di Vodafone Group e Siemens, rispettivamente, Jean Francois van Boxmeer e Jim Hagemann Snabe.

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