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L'appello

Appello per il voto della legge Istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale

Serse Soverini

La formazione professionalizzante è una opportunità per bloccare la dispersione scolastica. Senza competenze adeguate è impossibile costruirsi un futuro dignitoso. Sarebbe ora di affermare il diritto alla competenza tra i diritti fondamentali della persona

Il 22 luglio del 2022 la Camera dei Deputati in terza lettura ha approvato all’unanimità la legge di riforma degli ITS, ( Istituti tecnologici superiori ) che ha colmato un ritardo quarantennale dell’Italia rispetto agli altri paesi europei, Germania in primis. Gli ITS consistono in due anni di istruzione, post diploma di maturità, concepiti per formare specialisti, altamente richiesti dalle imprese manifatturiere e del settore dei servizi. Il tasso di occupazione di questi studenti ad un anno dal titolo raggiunge l’85%. Due anni di istruzione terziaria al pari di quella universitaria basata sul trasferimento di competenze da specialisti della materia agli studenti e completata con conoscenze teoriche accademiche. La legge di riforma degli ITS prevista dal PNRR è un pilastro della filiera dell’istruzione terziaria professionalizzante al quale va aggiunto il secondo previsto dalla riforma, in discussione nelle aule parlamentari, il D.L. 144/2022.

 

Una seconda riforma che prevede un percorso basato sulla riorganizzazione degli anni di istruzione tecnica secondaria superiore portandoli da 5 a 4 come avviene in molti paesi europei e il completamento con l’approdo al percorso specialistico dei due anni degli ITS. Un percorso integrato di 6 anni dedicato all’istruzione tecnica e delle scienze applicate. Un tassello che, insieme a quella di riordino dell’orientamento, completa un percorso di riforma complessiva attivato dal governo Draghi e al quale l’attuale Ministro Valditara, sta dando con merito coerenza e seguito. Non è questa la sede per discutere i relativi tecnicismi ma vorrei rivolgere un appello a tutti i parlamentari a votare questa legge oltre che con la competenza che possiedono anche con rinnovata consapevolezza e visione in merito ai nostri giovani e al futuro del paese. Abbiamo di fronte a noi l’occasione di avviare un percorso di istruzione con una forte identità innovativa in grado di contrastare lo stigma, che grava sui ragazzi italiani iscritti alla scuola tecnica, che scoraggia famiglie e studenti a seguire la vocazione e la passione tecnologica e che offre importanti opportunità di lavoro di qualità e di carriera. Dobbiamo superare questo pericoloso pregiudizio rivolto a studenti perfettamente in grado di comprendere la costituzione italiana, di andare a teatro e di leggere la Divina Commedia.

  

Abbiamo inoltre l’opportunità di creare un percorso dedicato alle competenze tecnologiche e alle scienze applicate, in grado di formare specialisti essenziali per l’innovazione che, va ricordato, spesso nel nostro paese, avviene su base incrementale, seguendo il principio che da cosa nasce cosa, tradotto: dalle competenze nasce l’innovazione. Inoltre dobbiamo risolvere il dilemma dell’entry level sul mercato del lavoro legato alle rivoluzioni digitale e ambientale che impone per il primo impiego il possesso di competenze ed esperienze di almeno due o tre anni in materia. Un paradosso, un’inefficienza del mercato del lavoro non solo italiano che penalizza i giovani e le imprese e che solo attraverso i percorsi di tirocinio curriculare previsti dall’’istruzione professionalizzante si può risolvere. Infine la nota dolente e più preoccupante per il futuro del paese che riguarda la perdita di 1.7 milioni definiti neet, ragazzi persi dal punto di vista della qualità della loro vita e del ruolo che possono avere nel nostro paese. La formazione professionalizzante è una opportunità per bloccare la dispersione scolastica. Senza competenze adeguate è impossibile costruirsi un futuro dignitoso e soddisfacente e sarebbe ora di affermare il diritto alla competenza tra i diritti fondamentali della persona. Tenete in considerazione la posta in gioco, che è alta   e approvate questa legge come abbiamo fatto per la riforma degli ITS all’unanimità.      

                                       

Serse Soverini è ex deputato e primo firmatario della legge di riforma degli ITS

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