Movimenti a destra

La grande fuga dalla Lega a FI

Gianluca De Rosa

Le europee e Flavio Tosi svuotano il Carroccio. Sono oltre venti gli europarlamentari, i consiglieri regionali e comunali che hanno lasciato per passare in Forza Italia. Tajani sorride

 L’ultimo nome è quello di Angelo Tripodi, consigliere regionale in Lazio, un passato in An e una folgorazione improvvisa per Matteo Salvini che lo ha portato alla Pisana. Sarà lui il prossimo a passare dalla Lega a Forza Italia. Una traiettoria che negli ultimi mesi hanno seguito in molti. Oltre venti tra europarlamentari, consiglieri regionali e consiglieri comunali di mezza Italia. Una cartina di tornasole di almeno due fatti. Primo: queste europee saranno per il segretario della Lega la tremenda ufficializzazione di un ridimensionamento ormai stabile. Secondo: Forza Italia, tra ex leghisti ed ex grillini passati o pronti a passare nel partito, sta dimostrando, nonostante la morte del Cav., di essere attrattiva, sempre più seconda gamba del centrodestra.


Nel 2019 all’europee iniziò quella che sembrava l’inarrestabile ascesa del capitano in felpa: con il 34,3 per cento delle preferenze porto a Bruxelles 28 eurodeputati, oltre un terzo degli eletti italiani. Cinque anni dopo, il voto europeo sancirà definitivamente il nuovo formato ridotto della Lega salviniana, dalle politiche ferma nei sondaggi su percentuali che oscillano tra l’8 e il 9 per cento. Ed è dunque da Bruxelles che nei giorni scorsi è arrivato l’addio più interessante. Quello dell’altoatesino Matteo Gazzini, eurodeputato uscente improvvisamente impossessato dall’urgente desiderio di abbandonare i sovranisti di Identità e democrazia per passare nelle fila del Ppe: nella circoscrizione nord-orientale sarà Forza Italia a candidarlo. A ottobre a precedere Gazzini ci ha pensato Stefania Zambelli, già segretaria della Lega Nord a Salò. Meno di due mesi fa ha salutato Salvini ed il gruppo Id, dove i leghisti di accompagnano al Rassemblament national di Marine Le Pene e alla tedesca Afd, ed è passata in FI.E chissà che nelle prossime settimane l’esempio di Gazzini e Zambelli non faccia proseliti. D’altronde dei 25 europarlamentari – tre in meno degli eletti del 2019 perché ai due sopracitati fuoriusciti direzione FI  va sommato Vincenzo Sofo, che nel 2021 fu il primo ad abbandonare la truppa salviniana di Europa per aderire a FdI –, stando agli attuali sondaggi, solo 7-8 hanno chances di rimanere a Bruxelles, normale dunque che ci sia un certo movimento. Ma c’è chi ancora spera: “Vediamo che succede se si candida davvero Roberto Vannacci, altro che otto per cento”.


Ma nel 2024 non si vota solo per le europee. Ci sono in ballo anche diverse regioni ed è qui che si registrano altri movimenti interessanti. La principale partita riguarda il Veneto, il fortino di Luca Zaia che, causa divieto di terzo mandato,  a oggi non è ricandidabile. L’ex leghista Flavio Tosi, ora coordinatore di FI in regione, sta scippando uno a uno dirigenti ed eletti alla Lega e ha portato gli azzurri dai 500 tesserati dell’anno scorso agli oltre 3mila del 2023. L’ex sindaco di Verona sogna di essere lui a sostituire Zaia, che a quel punto diventerebbe, suo malgrado, il competitor naturale di Salvini per la leadership leghista. Un cruccio enorme per il segretario. In Veneto i passaggi dal Carroccio a FI sono stati fino ad adesso oltre dieci. Ci sono leghisti della primissima ora, come il consigliere regionale Fabrizio Boron e l’ex assessore padovano Alain Luciani e ci sono ritorni a casa come quello dell’ex sindaca di Vadelago Cristina Andreatta. Poi ancora l’ex assessora del comune di Venezia Francesca Da Villa, l’ex senatore Giampaolo Vallardi, l’assessore di San Donà di Piave Gianluca Forcolin e tanti altri consiglieri comunali sparsi per tutte le province. Non si contano con il pallottoliere, ma con gli scatti sorridenti insieme Tosi, cacciato dal Caroccio otto anni fa e oggi intento nell’operazione di svuotarlo a pochi mesi dalle elezioni.


In Abruzzo, altra regione al voto nel 2024, sta succedendo qualcosa di analogo. Dei dieci consiglieri eletti nel 2019 dal Carroccio, in cinque hanno abbandonato il gruppo leghista: Luca De Renzis, passato in Fdi, Tony Di Gianvittorio ed Emiliano Di Matteo, entrati nel Misto, infine Simone Angelosante e Manuele Marcovecchio che hanno scelto di aderire  al partito di Antonio Tajani. In Abruzzo Forza Italia ha pescato anche tra le fila del M5s, l’ex candiata governatrice grillina Sara Marcozzi è ora tra le fila forziste (anche in Lazio FI ha pescato  due ex 5 stelle, Roberta Della Casa e Marco Colarossi). Maurizio Gasparri, capogruppo al Senato  e responsabile enti locali del partito, gongola: “Pensavano che con la morte di Berlusconi saremmo spariti, e invece siamo più in salute che mai, alla Lega non stiamo facendo nessun torto, è una dinamica fisiologica di quando ci il consenso elettorale si rimpicciolisce”.