“modello Foggia"

Il campo larghissimo confezionato dall'emiro Emiliano verso la vittoria a Foggia (con una grillina)

Gabriele De Campis

Alle comunali i progressisti hanno aggregato anche i terzopolisti di Calenda a Renzi. Resta indietro il centrodestra che guidava la giunta Landella, sciolta per infiltrazioni mafiose

Con un campo largo extralarge, i progressisti trovano un po’ di ossigeno nell’emirato di Michele Emiliano: nelle comunali di Foggia la “coalizione dei pugliesi”, formula che racchiude un centrosinistra extralarge con annessi fuoriusciti forzisti e destrorsi, rafforzata dall’innesto dei terzopolisti di Calenda e Renzi, si muove verso la conquista di Palazzo di Città con la candidata grillina Maria Aida Episcopo, provveditore agli studi indicata dai contiani locali, e ora primo sindaco donna. E non a caso, Francesco Boccia, ex ministro e capogruppo al Senato, ha già proposto il “modello Foggia” anche per le prossime regionali in Abruzzo, dove si punta a battere il governatore uscente Marco Marsilio, meloniano di ferro.

  

Una città storicamente di destra, dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose della precedente giunta guidata da Franco Landella (forzista poi avvicinatosi al Carroccio), dà una sonora lezione all’alleanza conservatrice che aveva schierato un quarantenne dirigente forzista, Raffaele Di Mauro, dopo che avevano declinato la nomination la senatrice meloniana Anna Maria Fallucchi e suo marito, l’imprenditore Fabio Porreca.

  

La destra ha provato a recuperare terreno con il mantra “della connessione della città con il governo nazionale” e con la sfilata di esponenti dell’esecutivo Meloni: dal ministro Anna Maria Bernini, ai colleghi Paolo Zangrillo, Alberto Pichetto Fratin. La somma dei partiti di centrodestra però non ha superato il 30 per cento. Si interrompe così la serie di vittorie nei capoluoghi pugliesi (Barletta e Brindisi) dove i conservatori avevano trionfato con due esponenti di estrazione socialista.

  

A Foggia ha pesato il lavoro del Pd e dell’emiro Emiliano nel cucire una alleanza molto ampia: dopo aver lusingato a lungo l’assessore regionale grillino Rosa Barone (nipote di un deputato di An) per raccogliere anche nell’elettorato destrorso, il segretario regionale dem e il plenipotenziario locale, l’assessore regionale Raffaele Piemontese, hanno dato il via libera alla candidatura dell’ex provveditore Episcopo, proposta dall’europarlamentare grillino Mario Furore. E il risultato finale, frutto di un impegno notevole dei leader nazionale del centrosinistra (qui è venuto Bersani, Conte per quattro giorni e ha chiuso la campagna Elly Schlein), disegna uno scenario nel quale tutte le opposizioni, unite, possono essere competitive contro il centrodestra a trazione Fdi. Il campo largo extralarge assemblato da Big Mike piace molto alla leader dem, che lo ha definito, a margine del suo comizio foggiano, “fonte d'ispirazione anche per tanti altri territori che vogliono ridarsi una speranza nuova”.