L'informativa alla Camera

Tajani: "C'è un unico responsabile: Hamas". Ok a tutte le risoluzioni

Il vicepremier ha riferito in Aula sul conflitto in medio oriente: "Nessuna notizia degli italiani scomparsi". Dopo una mediazione in extremis Pd e M5s appoggiano la risoluzione della maggioranza (che vota parte di quella delle opposizioni)

Redazione

Alla fine, tanto rumore per nulla. Alla Camera vengono approvate tutte e tre le risoluzioni in discussione dopo l'informativa del ministro degli Esteri Antonio Tajani. Ma mentre quella della maggioranza viene approvata con i voti di una parte delle opposizioni (senza Alleanza Verdi-sinistra), quella delle opposizioni ottiene l'ok della coalizione al governo (ma solo con voto separato per punti: viene espunta la parte della risoluzione, quella che metteva in ballo l'occupazione della Cisgiordania, sui cui il governo aveva dato parere sfavorevole). In realtà, la trattativa tra le parti ha fatto sì che anche il testo della maggioranza venisse rimaneggiato, nella parte in cui parlava di tutela della popolazione civile, "nella misura in cui sia possibile", riferimento che è stato eliminato. "Ora servono forza, unione e intelligenza politica. Israele ha il diritto di esistere e ha il diritto di difendersi in linea con il diritto internazionale e umanitario". ha detto intervenendo in Aula la segretaria del Pd Elly Schlein.

Prima, come detto, c'era stata l'informativa del ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, intervenuto per informare i deputati sull'attacco di Hamas contro Israele, sulle iniziative diplomatiche dell'Italia e sugli italiani che si trovano nella regione. 

Tajani ha aperto il discorso con un aggiornamento sugli italiani dispersi nella zona del conflitto: "I coniugi italiani dispersi - identificati come Lilach Lea Havron e Eviatar Moshe Kipnis - vivevano nel kibbutz di Beheri, teatro di un massacro. Purtroppo non abbiamo ancora notizie certe dei coniugi italo-israeliani ancora dispersi, probabilmente presi in ostaggio. Faremo il possibile per trovarli e portarli in salvo".

Poi il ministro ha fatto il punto sui provvedimenti nel nostro paese. "Nelle scorse ore sono state aumentate le misure di sicurezza della comunità ebraica in Italia, così come nella zona del Ghetto ebraico di Roma, dove ieri si sono ricordati i 50 anni dall’attentato alla sinagoga". 

"Di questa ultima spirale di distruzione c’è un unico responsabile: Hamas", ha detto Tajani. "L’attacco contro Israele è stato un atto di aggressione senza giustificazione. C’è il rischio che il conflitto si estenda. L'aggressione di Hamas va condannata senza alcuna ambiguità. Israele ha diritto di difendersi di vivere in pace e sicurezza. Nessun popolo dovrebbe vivere con angoscia di attacchi terroristici quotidiani. Auspico che dal Parlamento arrivi un messaggio unitario in tal senso. Il governo ha immediatamente condannato gli attacchi contro Israele". 

 

Il ministro ha anche aggiornato l’Aula sui prossimi appuntamenti diplomatici: "Oggi 10 ottobre alle 16 ci sarà una riunione straordinaria del Consiglio degli affari esteri dell’Unione Europea che tratterà degli attacchi contro Israele. Parteciperanno anche il minstro degli Esteri israeliano e quello palestinese". L'Italia discuterà oggi alla riunione straordinaria del Consiglio "anche degli aiuti umanitari su cui abbiamo ascoltato dichiarazioni contraddittorie a livello europeo". 

"Al momento - continua Tajani - bisogna che l’Occidente rimanga unito e non si divida. Non è la prima volta che Israele viene attaccato. Ma quest’ultimo attacco è stato senza precedenti”. Ora occorre "lavorare per promuovere una de-escalation della zona in modo da tutelare la popolazione civile. Possiamo contare su paesi arabi come l’Arabia Saudita che non vogliono allargamento del conflitto in altre aree. C’è dunque generale propensione alla moderazione" ha aggiunto Tajani.

La situazione drammatica chiede che il "processo di pace venga messo al centro dei lavori della scena internazionale". La soluzione promossa dal ministro rimane quella "dei due Stati giusta e sostenibile, negoziata direttamente tra le parti, in linea con i parametri stabiliti dal diritto internazionale e dalle rilevanti risoluzioni del Consiglio di sicurezza" in modo che "Israele continui a esistere e la Palestina a avere una patria". Per questo scopo: "Bisogna far tacere le armi e far sì che le parti tornino al tavolo. L’Italia lavora su questo con la forza che le deriva dall'essere interlocutore credibile ed equilibrato, paese fondatore dell'Unione Europea e futuro presidente del G7", ha concluso Tajani.

 

Le opposizioni divise sulla risoluzione su Israele

Dopo l'informativa del ministro, l'Aula ha proseguito con l'esame di alcuni provvedimenti tra cui le risoluzione su Israele. La maggioranza di centrodestra ha presentato un testo da cui le opposizioni si sono smarcate: l'alternativa non è stato un documento unitario ma due risoluzioni divise: una di Azione e Italia Viva e una di Pd, M5s e Sinistra e Verdi, che hanno raggiunto un'intesa dopo ore di trattativa. 

Il nodo principale che ha reso impossibile trovare un accordo riguarda gli aiuti umanitari. Pd e M5s vorrebbero che il governo assumesse l'impegno a sostenere e aiutare, con cibo, acqua e altri generi di prima necessità, le popolazioni civili palestinesi le quali, viene sottolineato, "sono altra cosa rispetto ad Hamas, che va condannata senza se e senza ma". 

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