Ignazio La Russa (Foto LaPresse)

editoriali

La Russa e Report. Non è un'“autointervista”, ma un modo per sottrarsi al metodo “taglia e cuci”

Redazione

Il vero contraddittorio è quello che avviene in diretta, mettendo le parti su un piano paritario, ma è una modalità che la trasmissione d’inchiesta di Sigfrido Ranucci non consente

“Il presidente del Senato Ignazio La Russa – dice Report – ci ha inviato le sue videorisposte, chiedendoci di pubblicarle integralmente. Con il suo video, La Russa inaugura un nuovo genere della comunicazione politica: l’autointervista. Invece di sedersi davanti alle nostre telecamere, risponde alle nostre domande, lette dal suo addetto stampa, senza concederci il contraddittorio”. Così la trasmissione d’inchiesta di Sigfrido Ranucci, che ha preparato un’indagine “sulle origini del potere e della ricchezza della famiglia La Russa” ha presentato un video dell’esponente di FdI.

 

Al netto del merito delle accuse e delle insinuazioni sui famigliari della seconda carica dello stato, inclusi asseriti legami del padre Antonino e del fratello Vincenzo con Cosa nostra (propalazioni di un mafioso che nessuna procura ha ritenuto meritevoli di indagine), questa presentazione del video di La Russa non è corretta. Nel senso che il presidente del Senato, pur annunciando una querela per diffamazione, non si è “autointervistato”. Non ha cioè reso dichiarazioni spontanee; ma ha risposto alle domande inviategli da Report. Certo, in questo modo non ha “concesso il contraddittorio”, come lamenta il programma della Rai. Ma è proprio ciò che lamenta chi è oggetto delle inchieste di Report: le interviste del team di Ranucci diventano un “taglia e cuci” che, dopo il montaggio, non dà possibilità agli “indagati” di controbattere. Ognuno allora cerca di aggirare la trappola. Matteo Renzi, ad esempio, si fece intervistare da Report ma registrando a sua volta l’intervista per poi pubblicarla integralmente. L’Eni, nel 2015, con una strategia innovativa decise di difendersi contestando sui social l’inchiesta di Report durante la diretta tv, ribaltando il processo mediatico. La Russa ha scelto una terza via, non si sa quanto efficace. Ma non si è “sottratto” né “autointervistato”, semplicemente come tanti  si fida poco del metodo di Report. Il vero contraddittorio è quello che avviene in diretta, mettendo le parti su un piano paritario, ma è una modalità che Report non consente.

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