Dario Nardella (LaPresse)

L'iniziativa

Nardella: "Contro sovranismi e populismi l'Europa rimetta le città al centro della politica"

Ruggiero Montenegro

"Il sovranismo è incompatibile con il governo e con la vita delle città, che sono globali, multiculturali e multietniche", dice il primo cittadino dem che riunirà a Firenze i sindaci delle principali città europee. Un seggio a Bruxelles? "Vedremo, decide il partito"

“Le città, per definizione, non possono essere né sovraniste né populiste. Sono invece il teatro del pragmatismo e della idealità sovranazionale. È questa la prima dimensione entro cui affrontare le grandi sfide che ci toccano da vicino in questi tempi”. Con questa convinzione il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha deciso di riunire nella città che amministra i colleghi di alcune delle principali città europee. “Si avverte l'urgenza di affrontare le grandi questioni come l'emergenza climatica, l'immigrazione, i problemi economici. E come sindaci abbiamo pensato di promuovere un confronto”, spiega al Foglio il primo cittadino dem, che ha lanciato l'iniziativa “Città europee sfide globali” insieme alla sindaca socialista di Parigi Anne Hidalgo. A Firenze arriveranno dunque diversi amministratori europei, da Amsterdam a Istanbul, da Barcellona a Budapest e Zagabria, passando per le italiane Napoli e Bologna. Tra gli invitati anche il sindaco di Kyiv Vitalij Klitschko.

L'esigenza è dare voce alle città in Europa, più di quanta non ne abbiano oggi, nonostante siano il teatro naturale dei grandi cambiamenti”, dice Nardella, sottolineando “la distrazione dei partiti e della politica europea verso le città che, al di là delle buone parole non vengono mai coinvolte, in concreto, nei processi decisionali”. Eppure, è il ragionamento del sindaco di Firenze, “le città rappresentano anche i laboratori più importanti sulle principali questioni di questo periodo, a livello sociale ed economico. E con l'avvicinarsi delle elezioni europee, questo tema diventa urgente. Cioè che ruolo avranno le città? Quali sono i modelli di traformazione? E quale posto dovranno avere nell'agenda politica europea?”

Interrogativi a cui gli amministratori riuniti a Firenze cercheranno di dare una prima risposta con l'incontro, in agenda sabato, al Palazzo Medici Riccardi. Si parlerà di sovranismi e populismi, di welfare e di transizione energetica. Questioni che i sindaci proveranno a declinare dal punto di vista delle città. Come? “Intanto bisogna ricordare come il sovranismo sia incompatibile con il governo e con la vita delle città, che sono globali, multiculturali e multietniche, laboratori di innovazione”, è la premessa di Nardella: “Con questa iniziativa proveremo a coniugare due aspetti. Il primo: una capacità di progettualità politica comune, per dare vita a una rete di città europeiste, indipendentemente dal colore politico; a Firenze ci saranno sindaci socialisti, popolari, verdi”. E poi, è questo il secondo obiettivo, “vogliamo parlare un linguaggio concreto e comprensibile dai cittadini, quello che deriva dall'esperienza che le città vivono di tutti i giorni, di fronte alle emergenze. Non quei discorsi astrusi e arigogolati, troppo teorici, che spesso si ascoltano a livello di politica nazionale”.

Intanto, il nome di Nardella è sempre più spesso evocato tra i papabili candidati nelle liste del Pd per le europee del prossimo giugno. Vista la dimensione europea dell'evento si potrebbe pensare che la corsa verso Bruxelles sia già iniziata. È così? “Questo dipenderà dal Pd, che dovrà decidere le condidature. Poi valuteremo”, risponde l'esponente dem. “Ma l'iniziativa di sabato – conclude, fugando ogni ambiguità – è l'atto finale del mio decennio da sindaco, in cui mi sono sempre dedicato ai temi europei, anche come presidente di Eurocities (organizzazione che riunisce oltre 200 città europee). Un impegno che si inserisce nel solco della tradizione di questa città, la Firenze lapiriana, con uno sguardo sempre rivolto alle questioni internazionali”.

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