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Editoriali

Renzi si candiderà alle europee con Il centro. Bene, ma basta geometrie strambe

Redazione

L'ex premier  lancia il nuovo progetto. Il tentativo di dare uno sbocco per gli elettori delusi di FI e Pd, che non sia un mugugno astensionista, è apprezzabile. Ma lo spaziop indicato dal leader di Italia viva è illusorio

Matteo Renzi ha annunciato che si candiderà alle elezioni europee con una lista chiamata “Il centro”. Così si chiude il lungo equivoco della federazione tra Italia viva e Azione di Carlo Calenda e questa è una buona notizia. In elezioni con il sistema proporzionale è meglio che non si cerchi di costruire coalizioni posticce e che ogni proposta politica verifichi il proprio consenso. Renzi ha preferito rischiare di non superare il quorum del 4 per cento pur di non proseguire nella sceneggiata dell’accordo e disaccordo con Calenda, che adesso si troverà di fronte lo stesso dilemma.

La campagna elettorale servirà anche a cercare di trasformare la nozione “geometrica” di centro in una posizione politica riconoscibile e attrattiva. Non sarà facile, in una fase in cui le incertezze e le emergenze spingono tanti a cercare rifugio in illusioni identitarie tendenzialmente estremistiche, ma è una battaglia che vale la pena combattere. Lo spazio indicato da Renzi, quello degli elettori delusi di forza Italia e del Pd, probabilmente è, almeno allo stato attuale, illusorio. Tuttavia il tentativo di dare uno sbocco che non sia un mugugno astensionista a tensioni e insoddisfazioni che sono reali.

Che poi questi scelgano Renzi è tutto da dimostrare e spetta soprattutto a lui offrire un’immagine e una proposta convincenti, che superino il suo tradizionale (e talora fortunato) tatticismo, che può funzionare nelle sedi istituzionali ma non ha presa sui cittadini. Comunque la scelta di competere senza vincoli di alleanze litigiose per poter dispiegare con la massima chiarezza un programma politico proprio è coraggiosa e convincente. Naturalmente è solo il titolo di un testo tutto da scrivere, che sarà giudicato per i suoi contenuti, la sua coerenza interna e persino, non da ultimo, per il suo stile comunicativo. Renzi ha già riservato molte sorprese, nel bene e nel male, c’è da sperare che quest’ultima sia tra le migliori.

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