(foto Ansa)

l'intervista

Borghezio: "Sull'immigrazione Salvini sta tradendo milioni di elettori della Lega"

Luca Roberto

L'ex europarlamentare leghista: "Con questa gestione tutta schiacciata sulle ong, il governo dimostra di aver usato l'argomento solo a scopo elettorale. Oramai anche la sinistra si è resa conto che i clandestini sono un problema. La Bossi-Fini? Guai a smantellarla"

Era l'apprezzato ministro dei decreti Sicurezza, mentre in questa nuova versione di ministro umarell, tutto cantieri e grandi opere, al riparo dalla gestione degli sbarchi sulle coste italiane e dalle questioni di ordine pubblico, Matteo Salvini sta "disorientando, allarmando, in sostanza sta tradendo milioni di elettori della Lega, che avevano riposto in lui grandi aspettative". E se a dirlo è l'ex europarlamentare Mario Borghezio, che del Carroccio rappresenta l'ancoraggio ai valori primigenii, del nord, dell'autonomia. E sì, certo, anche dell'approccio securitario alla gestione dell'immigrazione, in qualche modo bisogna credere che possa essere rappresentativo degli umori della base leghista. Dei venti che spirano dal nord. Come giudica questo nuovo Salvini, così poco preso dai flussi in arrivo nel nostro paese? "A me fa sempre specie quando persino a sinistra si rendono conto che i clandestini stanno diventando un problema. Lo dice anche il presidente dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, lo sostengono diversi sindaci rossi. Non è soltanto una questione di numeri, che sono sempre più grandi e difficili da gestire. Quanto di recrudescenza di episodi di criminalità di origine straniera, che stanno penetrando ovunque, nelle nostre città. E spesso colpiscono le donne". Qui Borghezio non cita il caso specifico, ma è evidente che alluda ai fatti di Rovereto, in una provincia per altro governata dalla Lega. Ma allora perché un partito e un governo che promettevano di risolvere il problema in quattro e quattro otto stanno facendo, per esempio, largo affidamento sui soccorsi delle ong nel Mediterraneo? "Temo che i leader del centrodestra stiano commettendo l'errore, politico e morale, di cedere al ricatto culturale e mediatico dell'accusa di razzismo o di parafascismo, come nel caso di Meloni. Solo che un conto è essere moderati, l'altro è essere idioti. Lasciare alle organizzazioni non governative la gestione degli sbarchi vuol dire scegliere di non avere coraggio".

 

Secondo Borghezio, anche le ipotesi di revisione (e poi una leggera modifica approvata su proposta di Fratelli d'Italia) della legge Bossi-Fini, che in questi anni la Lega ha sempre difeso, hanno prodotto un certo disorientamento negli elettori della coalizione, segnatamente in quelli del Carroccio. "Perché guai a smantellare quell'impostazione, i cui principi di fondo sono sempre stati difesi dallo stesso Salvini, anche se oramai quelle dichiarazioni appaiono legate a un passato così lontano", dice il già eurodeputato piemontese. Che nei confronti del segretario ha un consiglio: "Corregga la rotta, lo faccia già a partire dalla prossima Pontida, a settembre. La Lega deve riflettere sulle conseguenze di questa timidezza. Anche perché altrimenti dimostra che gli slogan agitati nel corso di questi anni sono serviti solo a raccogliere consenso, non a risolvere il problema. Bisogna riappropriarsi della critica dell'immigrazione, perché la storia darà ragione ai paesi che hanno il coraggio di difendere i loro confini".

 

Sempre stando all'analisi dello storico esponente del Carroccio, "è naturale che al governo ci si distanzi un po' dalla propria identità. Ma bisogna essere bravi a tenere assieme la lealtà nei confronti dei nostri alleati con la nostra storia. Altrimenti ti perdi completamente lo spirito del nord". E' un modo per dire che anche la leadership di Salvini è periclitante? "Non è un tema all'ordine del giorno, ma certo adesso dovrà essere bravo a distanziarsi dagli altri. Altrimenti perché votare Lega, iniziano a chiedersi i nostri elettori storici".

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