Tommaso Foti (FdI)

Editoriali

La destra cambia la legge Bossi-Fini. Bene

Redazione

Dopo 21 anni senza modifiche è Fratelli d’Italia a modificarla. Il Pd nel panico

La legge Bossi-Fini ha resistito 21 anni senza modifiche neppure ad aspetti marginali. Criticata e indicata, con validissimi argomenti, come una regolamentazione ingiusta e crudelmente cavillosa, inefficace nel controllo dei grandi numeri dell’immigrazione ma inflessibile contro i poveri cristi e contro chi tentava vie ufficiali per offrire il suo lavoro in Italia. Eppure, l’impianto della legge resisteva, con tutti gli articoli al loro posto. Ci voleva, a conferma ulteriore della strategia della resipiscenza silenziosa, un esponente super meloniano di FdI come Tommaso Foti per presentare e portare all’approvazione all’unanimità un emendamento che allenta la presa crudele della Bossi-Fini consentendo l’ingresso regolare al lavoratore extracomunitario che abbia prestato la propria opera in sedi extraeuropee di aziende italiane (lo aveva anticipato due settimane fa, nel silenzio, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, lo aveva confermato a questo giornale il vicepremier Antonio Tajani).

Sono casi più frequenti di quanto si pensi e la richiesta di trovare una soluzione era arrivata, con discrezione, da diversi rappresentanti delle imprese, tra le proposte immaginate per aumentare la disponibilità di manodopera nel sistema produttivo italiano. Foti se n’è fatto carico e gli va dato atto di una misura intelligente e in grado di favorire una migliore gestione dei flussi migratori. Gli esponenti del Pd presenti nella commissione Affari costituzionali e Lavoro hanno detto, un po’ seri e un po’ scherzosi, di essere stati inizialmente convinti che si trattasse di un emendamento presentato dalla sinistra. Il voto è poi arrivato all’unanimità, con gli eredi politici di Bossi a votare un cambiamento importante alla legge sull’immigrazione proposto dagli eredi politici di Fini. Difficile che ne facciano anche una bandiera politica, dopo una campagna elettorale impostata su blocchi navali, porti da chiudere, ong da perseguire. Ma la resipiscenza silenziosa prima o poi viene scoperta.