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controversia animalista

Il presidente Fugatti ci spiega come è nata la decisione di abbattere due lupi in Trentino

Annalisa Chirico

Il presidente della provincia autonoma di Trento precisa come l'abbattimento non metta a rischio la continuità della specie. E sulla decisione del Consiglio di stato: "Purtroppo la giustizia amministrativa non ci sta aiutando"

Prima gli orsi, ora i lupi: presidente Maurizio Fugatti, di perseguitare gli animali? “Non c’è alcuna persecuzione – replica secco il presidente della provincia autonoma di Trento, ormai bersaglio prediletto di agguerrite campagne animaliste – Noi non perseguitiamo gli animali ma abbiamo il dovere di proteggere le nostre popolazioni. C’è molta ideologia e fanatismo, io con questi animalisti da salotto non mi confronto più”. A far discutere, dopo l’epopea dell’orso, c’è il decreto con cui lei ha ordinato l’abbattimento di due esemplari di lupo. “Abbiamo agito nel rispetto della legge che ci obbliga a richiedere il parere dell’Ispra, seppure non vincolante. L’Ispra ci ha dato ragione, anzi ha precisato che l’abbattimento non mette a rischio la continuità della specie, così potremo procedere all’eliminazione di due lupi. Questi animali, in una malga vicino ad Ala, hanno ammazzato sedici bovini e due asini”. Gli animalisti la accusano di “perseguitare” la fauna selvatica del Trentino… “Possono dire quello che vogliono, io obbedisco solo alla legge e alla mia coscienza – risponde Fugatti – Se gli orsi sono un problema solo nostro, i lupi invece sono un problema che condividiamo con Veneto e Lombardia. Gli allevatori non sanno più come intervenire perché questi animali hanno imparato a superare persino le recinzioni elettrificate. Il problema non sono i due esemplari nello specifico ma i trenta branchi che insistono sul nostro territorio. Lei pensi che un singolo branco conta tra i sette e i dieci lupi”. L’ordinanza prevede che l’abbattimento abbia “carattere sperimentale”: che vuol dire? “La provincia autonoma valuterà a valle se tale procedura abbia avuto effetti positivi nella prevenzione degli attacchi al bestiame. E' la prima volta che in Italia viene adottato un provvedimento di abbattimento di lupi, e siamo fieri di essere apripista. Ho visto che adesso anche la Commissione Ue riconosce che, se la continuità di una specie non è messa in discussione, si può procedere a pratiche di contenimento come la caccia”. Ma come si potranno individuare i due lupi autori della “razzia” presso la malga di Ala? “Ciò che conta è che, in caso di nuove aggressioni da parte dei lupi, questi animali potranno essere abbattuti. Esiste un piano nazionale di azione per la gestione del lupo che procede a rilento, il nostro invece va avanti senza rallentamenti, in accordo con il governo e le autorità scientifiche. La nostra priorità è salvaguardare la sostenibilità economica degli allevamenti di montagna che rappresentano la principale fonte di sostentamento per migliaia di famiglie, abbiamo il dovere di tutelare queste categorie. E poi, se gli allevatori trasferiscono il bestiame a fondo valle per evitare gli attacchi dei lupi, si mina l’equilibrio naturale della montagna. Dobbiamo scongiurarlo”. Sugli orsi il Consiglio di Stato ha dato ragione agli animalisti: l’orso Jj4, che ha ucciso il 26enne Andrea Papi in val di Sole, è ancora in Trentino. “Purtroppo la giustizia amministrativa non ci sta aiutando. Contro gli orsi, come contro i lupi, non c’è nessun accanimento ma la gente ha cambiato abitudini: ormai si ha paura di andare per boschi. Gli orsi sono in sovrannumero, il governo si è impegnato a trasferirli altrove, soprattutto nei paesi dell’Est Europa, ma non vedo questa corsa a prendersi i nostri plantigradi. In Romania, Repubblica ceca, Ungheria gli orsi sono ovunque un problema da gestire. Gli stessi che dicevano: gli orsi non attaccano l’uomo, adesso sostengono che dovremmo convivere con i lupi. Il povero Andrea Papi ci ha rimesso la vita. Noi jj4 avremmo voluto abbatterla ma non ce l’hanno consentito. La sentenza del Consiglio di Stato mi ha lasciato sbalordito, per fortuna non è definitiva e noi andremo avanti perché non si possono mettere sullo stesso piano la vita di un animale e di un essere umano. E' un mondo alla rovescia”.

 Palazzo Spada ha vietato anche l’abbattimento di Mj5, l’orso che a marzo ha ferito un escursionista in val di Rabbi. “I giudici dicono che possiamo catturarlo ma la cattura di un esemplare che ogni giorno percorre cinquanta chilometri è tutt’altro che facile. L’abbattimento sarebbe stato la via più semplice”.  

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