in puglia

La sfida a “calcio balilla” tra il viceministro Sisto e il procuratore nazionale Melillo a Polignano a mare

Gabriele De Campis

L'esponente del governo e il giudice si sfidano a biliardino nel dopo-festival della rassegna “il libro possibile”. Prima c’era stato un dibattito in piazza sulla riforma Nordio

Una partita a “calcio balilla” tra il viceministro Francesco Paolo Sisto e Giovanni Melillo, capo della Procura nazionale antimafia e antiterrorismo, mentre resta rovente il confronto tra governo e magistrati per le recenti inchieste giudiziarie sul sottosegretario Andrea Delmastro, sul ministro Daniela Santanché e sul figlio del presidente del Senato Ignazio La Russa. L’insolita sfida, con tra i partecipanti alla partita anche le rispettive signore, è avvenuta sulla Terrazza Campanella che accoglie il dopo-festival della rassegna “il libro possibile”, a Polignano a Mare (Bari).

 

L’immagine rivela come, in una fase complessa della politica italiana, ci sia una preziosa riserva di umanità a salvaguardare i rapporti tra i protagonisti della scena pubblica. Durante il dibattito sulla Giustizia con Sisto e Melillo in piazza Aldo Moro (e il direttore del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, tra gli ospiti dei successivi incontri in platea), il viceministro aveva ricevuto contestazioni dalla platea in merito alla lettura del caso Santanché: “C'era un servizio televisivo e solo per quello si è portato un ministro a giustificarsi in aula”. E poi ad ulteriori voci di disapprovazione aveva specificato: “Scusate il nostro è un Paese in cui c'è il principio della non colpevolezza fino alla sentenza definitiva, ed è scritto nella Costituzione. La Costituzione non si fischia, si apprezza. Le sentenze scritte con i servizi televisivi e gli articoli di stampa nel nostro Paese non rappresentano la civiltà. Le sentenze le scrivono magistrati seri come il procuratore Melillo e tanti altri. Se scambiamo la giustizia con l'occasionalità di un servizio televisivo corriamo il rischio di sentenze mediatiche che tante volte hanno colpito ingiustamente i cittadini".

A uno spettatore che ha evocato l'articolo 54 della Carta sulle funzioni pubbliche da adempiere con “disciplina ed onore”, Sisto ha replicato ricordando che “si può giudicare la dignità nel ricoprire una carica pubblica dopo una sentenza definitiva”.