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il commento

Elly & Giuseppy due incassatori. Tra la Rai e Vincenzo De Luca

Salvatore Merlo

Il leader del M5s parla, la segretaria dem annuisce in silenzio: è già la seconda volta che succede. Mentre lui piazza volti amici a Viale Mazzini, lei incassa le mazzate dal governatore della Campania

Lei porta la segreteria del Pd a Ventotene sotto il sole a picco del 4 luglio, lui intanto forse piazza Luisella Costamagna all’ombra di Saxa Rubra. Lei va in tv e parla di “diritto alla felicità”, lui felicissimo com’è scippa due vicedirettori nei telegiornali Rai. Avevamo già notato che mentre Elly Schlein si assenta alla Camera, Giuseppe Conte fa eleggere Fofò Bonafede al Consiglio superiore della giustizia tributaria e Barbara Floridia alla presidenza della Vigilanza, ma da qualche giorno troviamo persino conturbante questo ripetersi, s’intende metaforico, della foto di Campobasso. Ce l’avete presente? Conte che parla, ed ella, anzi Elly, che annuisce in silenzio: rigira tra le mani una penna biro e ogni tanto la adocchia tra diffidente e sorpresa con l’aria di domandarsi per quale uso possa mai occorrere quello strano bastoncino. Una scena che si è ripetuta identica, ma proprio uguale, pure lunedì pomeriggio, all’Università Roma Tre, davanti a Maurizio Landini, quando si discuteva di salario minimo. Conte, pochette grossa e cervello fino, spiegava la linea della sinistra con ampi gesti vaporosi delle mani, mentre Schlein mimava muti gesti d’assenso osservando la penna a biro stavolta con maggiore consapevolezza (servirà a mescolare l’aranciata?). Entrambi incassano, su questo non c’è dubbio: lui posti in Rai, lei mazzate  dall’ingeneroso Vincenzo De Luca (“ha composto una segreteria di nullità politiche”). Ma il 64 per cento degli elettori del Pd, secondo un sondaggio Swg, pensa che il partito con lei sia migliorato. “Stiamo ricostruendo”, ha spiegato l’altra sera ospite di “In Onda” su La7. Qualche problema c’è, sì, ma è risolvibile. “Fin qui abbiamo avuto un lungo avvio”, ha ammesso quasi citando Raymond Chandler (solo che quello era il lungo addio, e benché lo sembri non era una biografia del Pd). Ma ci vuole ancora tempo. D’altra parte “siamo qui solo da quattro mesi”. Roba che Fabio Massimo il temporeggiatore al confronto era un nevrastenico. Però adesso le cose cambieranno davvero. Fidatevi. E anche Conte faccia poco lo spavaldo. Adesso comincerà “l’estate militante del Pd”. Ecco. Era ora. L’occasione del grande rilancio dopo la sfortunata serie di sconfitte elettorali. A questo proposito spira un’aria di tale entusiasmo e di tale fiducia, d’indiscutibile vitalità, che Marianna Aprile, conduttrice di “In Onda” con Luca Telese, la domanda sul grande rilancio lunedì sera a Schlein gliel’ha posta così: “Riporterete i ‘corpi’ del Pd nelle piazze?”. L’immagine è vagamente inquietante.

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  • Salvatore Merlo
  • Milano 1982, vicedirettore del Foglio. Cresciuto a Catania, liceo classico “Galileo” a Firenze, tre lauree a Siena e una parentesi universitaria in Inghilterra. Ho vinto alcuni dei principali premi giornalistici italiani, tra cui il Premiolino (2023) e il premio Biagio Agnes (2024) per la carta stampata. Giornalista parlamentare, responsabile del servizio politico e del sito web, lavoro al Foglio dal 2007. Ho scritto per Mondadori "Fummo giovani soltanto allora", la vita spericolata del giovane Indro Montanelli.