Maria Teresa Bellucci (Ansa)

Il caso

Il pasticcio Santanchè (e Visibilia) dimostra che la maggioranza ha un problema

Redazione

Il governo dà parere favorevole all'ordine del giorno Pd che punta il dito contro l'azienda riconducibile alla ministra del Turismo. Dalla mancata fiducia al Def fino al caso Lotito, non è la prima volta in cui i sospetti si sommano alle dimenticanze

Il governo ci è cascato di nuovo. Dietro a un ordine del giorno, firmato dalla capogruppo Pd alla Camera Chiara Gribaudo (e presentato in Aula dal suo collega Arturo Scotto), all’apparenza inoffensivo, che impegnava a sanzionare chi ha utilizzato in modo fraudolento i fondi della “cassa straordinaria Covid”, i dem avevano furbescamente aggiunto fra le premesse una citazione esplicita di Visibilia, la società riconducibile alla ministra Santanchè finita al centro di un’inchiesta di Report e sulla quale si esprimerà a luglio il tribunale di Milano.

Consapevole o meno, il governo, in questo caso rappresentato dal viceministro del Lavoro di Fratelli d’Italia - lo stesso partito di Santanchè - Maria Teresa Bellucci, ha dato parere favorevole al documento. L’ordine del giorno è stato così approvato (sebbene qualcuno, proprio tra i partiti di maggioranza, forse fiutando lo scivolone, si sia poi astenuto o abbia espresso parere contrario), scatenando così le opposizioni, con Chiara Braga, capogruppo alla Camera dei dem, che commenta: “A sfiduciare la ministra ci hanno già pensato loro”. E suscitando al contempo non poco imbarazzo nella maggioranza, che ha minimizzato parlando di “errore” e ha in ogni caso riconfermato la piena fiducia alla titolare del Turismo.

Solo che non è la prima volta in cui il governo inciampa in incidenti facilmente evitabili. Anche questa volta, la trappola si poteva aggirare stralciando la premessa incriminata e accogliendo comunque l’odg. Tant’è che qualcuno, incapace di spiegarsi una svista del genere e forte dei sospetti alimentati nelle settimane passate da alcune voci leghiste, ha subito intravisto complotti.

Il problema, come detto, è la frequenza con cui episodi del genere si ripresentano. Il più eclatante è stato probabilmente la mancata fiducia al Def ad aprile, a causa dell’assenza di una cinquantina di parlamentari. Ma si potrebbe prendere anche l’affaire Lotito, quando la maggioranza è andata sotto in commissione Bilancio sul decreto lavoro a causa dell'assenza di due parlamentari di Forza Italia: Lotito, appunto, e Dario Damiani. O ancora, infine, l’assenza della maggioranza in commissione Esteri sul testo base proposto dal Pd per la ratifica del Mes. Tutte vicende in cui scivoloni più o meno clamorosi si sommano a trame e sospetti. Inseguendo la premier nel suo già non facile viaggio a Bruxelles.