(foto LaPresse)

L'intervista

Tajani, il futuro, la nuova Forza Italia. Parla il deputato Alessandro Sorte

Marianna Rizzini

“Nella maggioranza possiamo essere determinanti, al centro c’è spazio. Divisioni? Non vedo distinguo significativi, siamo compatti”, dice il coordinatore del partito in Lombardia. I tormenti azzurri e i malumori contro la nuova guardia

La morte di Silvio Berlusconi, il tributo in Parlamento, la road map verso le Europee e il futuro congresso di Forza Italia, nel 2024. In mezzo, la data simbolo del 15 luglio, giorno in cui il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani sarà eletto presidente-reggente dal Consiglio nazionale del partito. Tutto tranquillo? Non proprio, se si ascoltano le voci sommerse che narrano di piccoli ma persistenti tormenti azzurri, esplicitati da quelle due parole espresse dalla capogruppo in Senato Licia Ronzulli: “Chiediamo a chi arriva di avere un po’ di rispetto e di mettersi in fila”. Con chi potesse avercela Ronzulli lo immaginavano in molti, nell’entourage azzurro, visti i precedenti malumori contro la nuova guardia (e nuovo cerchio attorno a Marta Fascina, compagna di B. e deputata in rapporti stretti con la famiglia dell’ex premier).

 

Un sottoinsieme composto da una nuova generazione di dirigenti del partito, in particolare dal deputato bergamasco Alessandro Sorte (coordinatore di Forza Italia in Lombardia, succeduto proprio a Ronzulli), dal sottosegretario alle Infrastrutture Tullio Ferrante e dal responsabile Giovani di FI e deputato Stefano Benigni. Interpellato in proposito, Sorte dice al Foglio che l’investitura di Antonio Tajani gli pare “naturale, vista la competenza e l’autorevolezza di un vicepremier e ministro che è stato anche presidente del Parlamento europeo e che, dall’alto della sua esperienza, può portare avanti al meglio le istanze della nostra area politica”. E le loro, di istanze, quelle dei nuovi azzurri? Sorte dice che “l’ultima assemblea regionale era piena di persone desiderose di impegnarsi sui nostri temi, persone che si riconoscono nel valore cardine della libertà e nelle battaglie di Silvio Berlusconi”. C’è un mondo fuori dall’inner circle familiare e parlamentare (magari in area di Marta Fascina)?

 

Sorte sottolinea “la compattezza attorno a Tajani, ministro esperto che può guidare la nostra azione politica nella direzione che tutti noi auspichiamo” e anche la gratitudine “verso la famiglia di Berlusconi, per la vicinanza e l’aiuto” (non viene a mancare il sostegno, mentre arriva il nuovo tesoriere Fabio Roscioli, già legale storico del Cav). “Tutti i delegati della mia regione sosterranno Tajani in Consiglio nazionale, e non vedo distinguo significativi a livello di sostanza. Siamo sulla buona strada per procedere lungo il percorso individuato”. Forza Italia non è soltanto un partito che ha subito il trauma della morte del fondatore e che andrà a congresso tra un anno e mezzo. È anche un partito che governa con Giorgia Meloni. Sorte parla delle persone che si avvicinano al FI come di “persone moderate di centro liberale”, convinte che Forza Italia “possa essere determinante” nel quadro del centrodestra. Lo spazio che si apre al centro – con un centrosinistra spostato a sinistra – è anche per loro? “Lo spazio c’è, dopo l’elezione di Elly Schlein a segretaria del Pd e il fallimento del Terzo Polo. Intanto sentiamo la grande passione politica in chi lavora con noi”.

  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.