Giorgia Meloni durante la riunione con il comitato Expo (LaPresse/Palazzo Chigi) 

la missione

Expo 2030 ultima chiamata per Roma: Meloni e Gualtieri a Parigi per convincere il Bie

Ruggiero Montenegro

Non solo l'incontro con Macron. Nella capitale francese va in scena l'assemblea generale del Bureau International d'Exposition (Bie): l'ultimo appuntamento prima del voto che assegnerà l'esposizione universale. Il progetto italiano e le prospettive

Tra Parigi e Tor Vergata. L'ultima curva, prima dello sprint finale. Prima del voto, previsto in autunno, che assegnerà l'organizzazione di Expo 2030. Passa anche da qui la visita francese di Giorgia Meloni - che certamente avrà il suo culmine nell'incontro con il presidente francese Emmanuel Macron - impegnata a promuovere la candidatura di Roma a ospitare l'esposizione universale.

Sarà la premier, insieme alla delegazione italiana, a presentare oggi a Parigi il progetto, tutto in venti minuti. Tanto è infatti il tempo destinato dall'assemblea generale del Bureau International d'Exposition (Bie) alla presentazioni delle candidature. Con lei sono volati sotto la torre Eiffel anche il sindaco della Capitale Roberto Gualtieri e il presidente della regione, il meloniano Francesco Rocca.

 

 


La presentazione delle candidature: l'intervento della delegazione italiana


    


 

 

L'obiettivo della delegazione è quello di convincere gli oltre 170 membri dell'assemblea della bontà dell'iniziativa romana e recuperare terreno sulla favorita Riad. Il tentativo è strappare il sostegno della Francia, che con l'Arabia Saudita gode di rapporti economici non indifferenti, tra accordi militari ed edilizi, e pare intenziona a sostenere l'opzione araba. Non è un caso infatti che il principe Mohammed Bin Salman, che presenterà oggi Saudi Vision 2030, fosse in Francia negli scorsi giorni e abbia incontrato anche il presidente francese. L'altra città in corsa è Busan, in Corea del Sud, mentre la candidatura, simboica, di Odessa è stata esclusa dopo il voto del Bie, in quanto non linea con i regolamenti dell'organizzazione intergovernativa.

Per riportare l'evento in Italia dopo la manifestazione a Milano nel 2015, Roma farà leva su “Persone e Territori: Rigenerazione, Inclusione e Innovazione”, ovvero il progetto ideato dallo studio internazionale di design CRA-Carlo Ratti Associati, con l'architetto Italo Rota e l'urbanista Richard Burdett. Il progetto si basa sull'utilizzo delle energie rinnovabili, l'area dell'esposizione dovrebbe sorgere a Tor Vergata mentre tutte le strutture e i padiglioni realizzati per l'occasione sono pensati per restare, per dare  "forma a un nuovo distretto dell'innovazione nella capitale italiana", come ha spiegato la stesso comitato promotore, presideduto da Giampiero Massolo. "Contro i soldi di Riad, puntiamo su inclusione e cooperazione", aveva spiegato al Foglio l'ambasciatore, consapevole del volume economico, e dunque degli interessi, che la città saudita è in grado di mobilitare. 

Bisognerà capire quanto le pressioni economiche possano far scivolare in secondo piano il tema dei diritti umani violati, questione più volte sollevata in questi mesi rispetto all'ipotesi di portare a Riad l'esposizione. Conterà anche su questo la delegazione italiana nell'ultimo passaggio prima della scelta finale attesa a novembre. Fino ad allora per Roma, che ha già incassato l'endorsement dellAlto rappresentante dell’Ue per la politica estera Josep Borrel, sarà importante provare a convincere i paesi in via di sviluppo, soprattutto quelli africani, per poter contare su qualche voto in più.

 "A nome della missione voglio esprimere gratitudine ai nostri ospiti, per una visita molto efficiente e ben organizzata", aveva detto ad aprile Murager Sauranbayev, capo della delegazione di ispettori che si è recata a Roma per conte del Bie per valutare la fattibilità della candidatura. "L'Italia può farcela, abbiamo visto di recente che ha organizzato l'Expo di Milano con grande successo", aveva aggiunto il segretario generale del Bie Dimitri Kerkentzes, nella conferenza stampa che concludeva la visita. Kerkentzes si era anche detto stupito dallo spettacolo di luci  e droni organizzato al Colosseo proprio per gli ispettori: "È stata una cosa da togliere il fiato".  E chissa che non dipenda anche da questo, dalla storia e dalla bellezza architettonica, il successo della delegazione italiana. Si capirà un po' di più questo pomeriggio: l'appuntamento è per le ore 15.

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