Pierfrancesco Maran (LaPresse)

L'intervista

Fare un figlio e pagare un affitto a Milano? Si può fare. Parla l'assessore Maran

Maurizio Crippa

Un bando già operativo del comune lombardo mette a disposizione novemila euro in tre anni per le case di coppie che abbiano avuto un figlio nel 2023. “Un modo utile e innovativo di utilizzare i fondi”, ci dice l’assessore di Sala

“Ci sono due aspetti innovativi, ed è una sfida giusta che una città come Milano ha il coraggio di fare: favorire la genitorialità, in una situazione drammatica della natalità che tutti conosciamo, non solo in Italia, e attuare un intervento concreto che aiuti a mitigare il problema del caro affitti in una città in cui la tensione abitativa è molto alta”. Non è un politico da proclami, Pierfrancesco Maran, assessore alla Casa del comune di Milano, preferisce la concretezza e sa che le due questioni si tengono: “Ritengo sia un segnale dato nella direzione giusta. E’ vero che esiste un certo ‘racconto’ negativo della vita che è diventata impossibile nelle città, soprattutto per i giovani e ancor più per le coppie che decidono di avere figli. I problemi ovviamente ci sono, ma un contributo di questo tipo, che va ad aiutare proprio i nuovi genitori, ha un significato preciso”.

 

Il “segnale” di Maran è un bando già operativo del comune di Milano, che va controcorrente rispetto a molte narrazioni sulla irreversibilità della crisi demografica. Milano mette a disposizione novemila euro in tre anni come contributo per l’affitto a coppie che abbiano avuto un figlio nell’anno 2023. Sono circa 250 euro al mese a nucleo, in base a un calcolo statistico sulla natalità in città. Non un fondo enorme, ma molto più di niente, soprattutto perché sorretto da una logica virtuosa, che Maran sottolinea: “In totale possiamo impegnare 3,3 milioni nei tre anni, sono il residuo del fondo di sostegno agli affitti del governo Draghi. Ovviamente con quei fondi non potevamo arrivare a tutti i cittadini che avrebbero bisogno di un sostegno, e allora è stata fatta una scelta che serve anche a dire che la natalità non solo è importante, ma è sostenuta dalla città – così come nello sforzo che stiamo facendo per tutto ciò che riguarda l’infanzia – e che si sta lavorando in questa direzione”. Domanda non retorica: non teme che arrivino le proteste di chi si sente escluso o di chi, quando si tocca il tema degli aiuti economici per le famiglie, arriccia sempre il naso?

 

“Non credo che questo aspetto sia legato a un pregiudizio negativo sulla genitorialità – risponde –. Credo invece che ci sia ormai, purtroppo, una sorta di risentimento ogni volta che l’aiuto, il contributo, l’attenzione non toccano te nel tuo particolare. Ma io penso che la logica di questo bando verrà compresa bene: abbiamo un governo che fa di natalità e famiglia delle bandiere, e una amministrazione di sinistra spesso accusata di occuparsene poco a favore di altri ‘diritti’, dimostra che si possono attuare politiche concrete”. A proposito, spiega Maran, il fondo nazionale di sostegno agli affitti al momento non è stato rifinanziato dal governo Meloni (in verità non era stato rifinanziato anche dai governi precedenti), dunque la domanda riguarda la direzione di marcia per il futuro, dove mettere i soldi e come intervenire.

 

Maran ha una sua visione: “Il fondo è nazionale, i comuni non potrebbero prendersi questo onere e del resto è giusto che usino i propri soldi per i compiti di welfare di cui sono direttamente responsabili. Ma il segnale che diamo è chiaro: con 3,3 milioni noi copriamo la richiesta per quest’anno di una città come Milano. Significa che con una cifra tutto sommato esigua, attorno ai 50 milioni, una iniziativa come quella di Milano potrebbe essere attuata per tutte le aree d’Italia in cui la pressione degli affitti è alta. Sarebbe un modo utile e innovativo di utilizzare i fondi per gli affitti, e di dare un segnale positivo ai nuovi genitori”. Si può fare.

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"