Elly Schlein (Ansa)

Editoriali

I limiti di Schlein sul lavoro

Redazione

Demagogia sui contratti a termine ed esterofilia sul “modello spagnolo”

Elly Schlein è intervenuta al Festival dell’economia di Trento per ribadire che il governo aumenta il precariato. “Per noi la priorità è contrastare il governo Meloni sul decreto Lavoro perché sotto il taglio del cuneo fiscale è nascosta una norma che rende strutturale la precarietà”. Schlein si riferisce alla modifica della disciplina sui contratti a termine fra i 12 e i 24 mesi, in sostanza aggiungendo la possibilità di proroga per i casi previsti dai contratti collettivi. La normativa non è una liberalizzazione selvaggia che devasta il mondo del lavoro: basti pensare che il Jobs act, approvato dal Pd, consentiva rinnovi fino a 36 mesi senza causali.  La modifica del governo che rinvia alle causali previste dai contratti collettivi era da tempo una richiesta dei sindacati, con in testa la Cisl che tradizionalmente vede con favore un ruolo maggiore della contrattazione aziendale. Non a caso il segretario generale Luigi Sbarra ha espresso parere favorevole rispetto a questa innovazione.

Ma era anche una proposta del Pd nel 2018, quando si discuteva del decreto Dignità considerato troppo rigido (e quindi causa di perdita di lavoro). Ma più recentemente, il Pd era riuscito a inserire la stessa misura nel decreto Sostegni-bis del governo Draghi come misura temporanea fino a settembre 2022. Pertanto, si potrebbe dire che su questo il governo Meloni, rafforzando il ruolo della contrattazione, si è ispirato al Pd. Il nuovo Pd di Schlein propone di combattere la precarietà  con la “ricetta spagnola”, ovvero ridurre le tipologie di contratti precari e la possibilità di farne uso, e al contempo incentivare i contratti a tempo indeterminato. Il non detto è che in Spagna, anche dopo la riforma, la quota di contratti a termine è superiore rispetto all’Italia. Inoltre, l’aumento dei contratti a tempo indeterminato è dovuto in buona parte all’ossimorico “contratto fisso discontinuo”,  ovvero lavoratori formalmente stabili ma in realtà stagionali. Non è tutto oro ciò che luccica in Spagna. Ma soprattutto l’esterofilia estemporanea non ha mai fatto bene al Pd.

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