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i numeri

Nei capoluoghi finisce 4-2 per il centrodestra, ballottaggio in 7 città. Tutti i risultati delle amministrative

Ruggiero Montenegro

La coalizione di governo strappa Latina al centrosinistra e vince anche a Imperia, Treviso e Sondrio. I dem si affermano a Brescia e Teramo (con il M5s). Nel secondo turno, occhi puntati su Ancona. Intanto Sgarbi colleziona un altro incarico: sindaco ad Arpino

Il centrodestra vince, ma non decolla. Si difende il Pd, con il M5s - come al solito, quando si tratta di elezioni locali - non pervenuto, o quasi. E' il bilancio provvisorio che emerge dal primo turno delle elezioni amministrative, dove tra domenica e lunedì si votava in 13 capoluoghi (circa 600 comuni in tutto): in 7 di questi - i riflettori sono puntati in particolare su Ancona - l'appuntamento è rimanandato al ballottaggio, ma intanto il parziale è di 4 a 2 per la coalizione di governo, che incassa il successo al primo turno a Latina, Imperia, Treviso e Sondrio. Il centrosinistra si conferma invece a Brescia e Teramo.

 

I risultati nelle città 

A sentire i commenti post voto, come sempre in queste occasioni, ogni partito ha trovato del buono nel risultato delle urne, un successo da rivendicare. Ma forse è più utile stare alla realtà che restituiscono i numeri del Viminale. Di certo il centrodestra può festeggiare a Latina, dove strappa l'amministrazione al centrosinistra: nella seconda città del Lazio per numero di abitanti, a imporsi è Matilde Eleonora Celentano che supera il 70 per cento dei voti, trainata soprattutto dal 29 per cento della lista di Fratelli d'Italia, la più votata in una città che ha visto spendersi in campagna elettorale anche Giorgia Meloni.  Il sindaco uscente Damiano Coletta, sostenuto da un alleanza che comprendeva Pd e M5s, si ferma al 29,2 per cento. 

La premier era stata anche a Brescia - la più popolosa tra le amministrazioni alle urne - per la chiusura della campagna elettorale, ma qui l'effetto della sua visita ha pesato decisamente meno. La nuova sindaca è Laura Castelletti, espressione dem nella cui coalizione c'era anche il Terzo Polo, ma non il M5s (2,48 per cento per il candidato grillino Alessandro Lucà, insieme a Unione popolare e Rifondazione comunista). Castelletti, già vice di Emilio Del Bono, oggi consigliere in regione Lombardia, ottiene il 54,84 per cento. Mentre Fabio Rolfi, sostenuto da Meloni, Salvini e Berlusconi, si attesta poco oltre il 41 per cento. Restando in Lombardia, a Sondrio si conferma il centrodestra: Marco Scaramellini sarà di nuovo primo cittadino, raccogliendo il 57, 86 per cento dei voti; il centrosinistra (senza il M5s, che qui non si è presentato) sfiora il 40 per cento. 

Conferma anche per Claudio Scajola (e per l'alleanza che guida il paese), sindaco per la quarta volta. A Imperia, l'ex ministro ottiene un forte mandato, il 62,97 per cento dei consensi nella curiosa sfida contro Ivan Bricco, il poliziotto che lo ha indagato per 6 volte. Quest'ultimo, sostenuto dal centrosinistra (anche qui senza M5s, il cui candidato arriva appena all'1,42 per cento), arriva al 22,6 per cento. 

Ottiene il bis anche il leghista Mario Conte a Treviso, incrementando il 54 per cento del 2018: ieri l'ha votato il 64, 7 per cento dei trevigiani (la sua lista personale è oltre il 30 per cento, con la Lega al 17 e FdI all'11). Batte Giorgio De Nardi del centrosinistra (fermatosi al 28, 27 per cento). Grillini al palo (in tandem con Unione popolare), il cui candidato è poco oltre il 2,3 per cento. 

A Teramo, invece, dem e M5s erano in coalizione: incassano la fascia tricolore che sarà affidata a Gianguido D'Alberto in favore del quale si è espresso il 54,47 per cento dei votanti. Si tratta anche in questo caso di una seconda volta, dopo l'elezione di 5 anni fa. Carlo Antonetti, del centrodestra, il si ferma al 36,43 per cento. 

 

I Ballottaggi 

Sarà ad Ancona la sfida più interessante del secondo turno. Era l'unico capoluogo di regione al voto in questa tornata, Il centrodestra punta a espugnare quello che viene storicamente considerato un feudo della sinistra. E' davanti, dopo il primo turno, grazie al 45,11 per cento in favore di Daniele Silvetti. Un risultato che il centrosinistra, guidato da Ida Simonella, proverà a ribaltare tra due settimane, partendo dal suo 41,28 per cento e sperando di attrarre il consenso delle civiche e dei grillini il cui candidato è al 3,64 per cento. 

Passando in Toscana, si attendono i ballottaggi anche a Siena, Pisa e Massa. Nella cità del Palio, che è attualmente guidata dal centrodestra, se la vedranno Fabio Nicoletti e Anna Ferretti. Il primo, sostenuto da Lega, Fi e Fdi, è avanti con il 30,51 per cento, mentre la candidata progressista è al 28,7 per cento (senza M5s). Un po' diversa è la situazione nel comune pisano. Anche qui la città era guidata dal centrodestra, il cui candidato Michele Conti ha sfiorato il successo al primo turno: 49,96 per cento, a una manciata di voti dall'elezioni, 15-20 secondo alcune analisi nella notte. Lo insgue Paolo Martinelli, per il centrosinistra, partendo dal suo 41, 12 per cento e da un'alleanza che in questo caso vede insieme grillini e Pd.

A Massa, la sfida sarà tra Francesco Persiani, rappresentante di un centrodestra che al primo turno ha fatto a meno di FdI (sostenva Marco Guidi, si è fermato appena sotto il 20 per cento). Per Persiani, il 35,42 per cento dei consensi. Contro di lui Romolo Enzo Ricci, a un soffio dal 30 per cento, con un centrosinistra senza pentastellati (oltre il 5 per cento con il candidato comune, insieme a Unione Popolare). 

Sfida aperta anche a Vicenza, ma qui la situazione di partenza è ribaltata. Guida il centrosinistra che proverà a strappare l'amministrazione al centrodestra. Senza i grillini, l'asse progressista a sostegno di Giacomo Possamai arriva al 46,23 per cento. Mentre Francesco  Rucco - sindaco uscente - è al 44,06 per cento. 

 

Il 28-29 maggio, poi, ripriranno i seggi anche a Terni e Brindisi. Nel comune umbro già governato dal centrodestra, Orlando Masselli (Lega, Fi, Fdi e liste civiche) parte con il 35,81 per cento. Flop a sinistra, che al secondo turno non avrà un suo rappresentante: Jose Maria Kenny, sostenuto dal Pd, si ferma al 21 per cento mentre Claudio Fiorelli (M5s e altre liste) poco sotto l'11 per cento. Toccherà allora a Stefano Bandecchi, imprenditore e candidato civico, giocarsi la partita: 28,14 il risultato del primo turno. In Puglia, l'uscente Riccardo Rossi è l'ultimo tra i pretendenti in lizza, con un 10 per cento dal forte connotato ambientalista che potrebbe risultare decisivo tra 15 giorni. La contesa riguarderà tuttavia Giuseppe Marchionna del centrodestra (44 per cento) e Roberto Fusco (33,32) attorno a cui si è riformato il campo largo, da Pd a M5s. 

Quanto all'affluenza, prosegue la tendenza negativa rispetto alla partecipazione: secondo il dato definitivo, ha votato il 59,03 per cento degli aventi diritto, in calo di 2 punti nel confronto con le precedenti amministrative.

Infine, una menzione speciale, la merita Vittorio Sgarbi, eletto sindaco ad Arpino, piccolo paese in provincia di Frosinone con poco più di 6mila abitanti. Solo pochi mesi fa il critico d'arte è stato eletto consigliere regionale in Lombardia, oltre a essere sottosegretario, prosindaco di Urbino, già sindaco a Sutri e assessore proprio a Frosinone. Collezionista di incarichi. 

 

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