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Editoriali

Sulla concorrenza manca la ciccia: prima o poi Meloni dovrà dire cosa vuole fare

Redazione

La premier nasconde la testa sotto la carne sintetica e rinvia l'adozione di una riforma del Pnrr

La settimana scorsa l’adozione del disegno di legge sulla concorrenza è stata rinviata perché il Consiglio dei ministri era occupato con altri e ben più importanti provvedimenti, quale il bando della carne sintetica (che al momento è già bandita). Questa settimana c’erano misure urgenti contro la siccità, che ovviamente ha la precedenza. La scelta delle priorità è un’indiscutibile prerogativa della presidente del Consiglio. Ma prima o poi Giorgia Meloni dovrà venire allo scoperto e dire come intende comportarsi su questo dossier, se non vuole dare la sensazione di rifuggirlo. Anche perché, almeno a fidarsi delle bozze in circolazione, ogni giorno che passa il ddl – già striminzito in partenza – perde pezzi. Da ultimo, l’annacquamento degli obblighi di gara per le concessioni delle aree mercatali. Il problema è che l’adozione di una legge annuale sulla concorrenza fa parte degli impegni del Pnrr: se non ci sarà, potrebbe bloccarsi l’erogazione delle rate, superando di slancio l’attuale dibattito su quali e quanti investimenti possano essere realizzati.

 

In particolare, entro il 31 dicembre di quest’anno devono essere adottati tutti i provvedimenti attuativi della legge Concorrenza 2022 (proprio quella che slitta di cdm in cdm, in ritardo di un anno), e simultaneamente dovrebbe essere avviato l’iter della successiva. Nel frattempo, non è ancora conclusa l’attuazione della legge 2021, che in teoria andava chiusa entro il 31 dicembre 2022, visto che non hanno ancora visto la luce – tra l’altro – il decreto ministeriale Mase sulle gare gas e la riforma delle concessioni balneari. Inizialmente Meloni sembrava aver cambiato passo sul tema della concorrenza, tanto che aveva fatto proprio (addirittura rafforzandolo) il decreto legislativo predisposto da Draghi sui servizi pubblici locali. Solo che poi tutto si è perso nelle nebbie di Palazzo. Governare significa decidere e prendersi la responsabilità delle proprie decisioni: anziché nascondere la testa sotto la carne sintetica, Meloni dovrebbe dire cosa pensa della concorrenza e cosa intende farne.

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