Passeggiate romane
Nel Pd i lettiani vanno con Schlein. Briciole per la minoranza
La regia dell'ex premier dietro la nascita della corrente dei “neo ulivisti”, di cui fanno parte Marco Meloni, Anna Ascani ed Enrico Borghi, a supporto della neo segretaria. Intanto continuano le manovre per la segreteria che verrà
I bene informati del Pd raccontano che ci sia Enrico Letta dietro la svolta di Marco Meloni, Anna Ascani, Enrico Borghi e degli altri parlamentari dem un tempo fedelissimi dell’ex segretario che ora hanno costituito una corrente, autobattezzandosi “neo ulivisti” e che si sono defilati dall’area Bonaccini per far capire capire alla nuova leader Elly Schlein che non intendono farle la guerra. Letta sostiene di non avere più interesse per la politica politicante ma nella maggioranza come nella minoranza del Pd in molti sono convinti che dietro Meloni & company ci sia proprio lui. Nei colloqui privati Letta non ha mai nascosto di essere convinto che solo l’effetto Schlein può servire a rilanciare i dem e a evitare loro un pericoloso declino.
Intanto al Nazareno si rincorrono le voci sulla segreteria che verrà. Stefano Bonaccini che sta facendo trattare per lui Davide Baruffi con i fedelissimi non nasconde più di nutrire più di una perplessità nei confronti dell’atteggiamento e dello stile politico di Schlein. Il presidente del Pd però non vuole rompere l’unità del Pd perciò sta facendo buon viso a cattivo gioco accettando i tempi e i modi della segretaria e invitando i fedelissimi a fare lo stesso. La convinzione di molti però è che anche per la segreteria, come è accaduto per la vicenda dei capigruppo di Camera e Senato, alla fine la leader imporrà i suoi desiderata lasciando alla minoranza solo le briciole: qualche strapuntino o poco di più. Perciò alcuni dei dem attorno a Bonaccini stanno cercando di convincere il presidente ad alzare i termini della trattativa.
Elly Schlein invece non sembra affatto preoccupata di come stanno procedendo le cose. E’ convinta che anche in caso di una forzatura da parte sua per avere i fedelissimi nei posti principali dei nuovi organismi dirigenti non le verrà fatta grande resistenza. “E comunque – ha spiegato la segretaria ai suoi – vedrete che non se ne andrà nessuno. Di certo, non i parlamentari”.