Foto di Massimo Percossi, via Ansa 

Editoriali

L'elezione di Schlein può diventare un'occasione per Renzi e Calenda

Redazione

La prateria non c’è ma l’occasione per creare un’alternativa al Pd ora esiste. L'ammonimento di Gori e la scelta di un'azione d'urto con cui imporre una novità più radicale sono opportunità per il Terzo polo, ma senza fretta

Carlo Calenda ha commentato l’elezione di Elly Schlein a segretaria del Pd affermando che ora è il suo raggruppamento a “rappresentare i riformisti”, mentre Pd e 5 stelle sarebbero “su posizioni populiste radicali”. È una lettura semplificata che indica però una tendenza reale che richiede tempo e lavoro politico per realizzarsi. Bisognerà vedere, intanto, se e come la nuova segretaria modificherà alcuni capisaldi della posizione attuale del Pd, dall’atteggiamento sulla guerra in Ucraina al ruolo delle imprese e del mercato nella creazione del lavoro.

 

Se ci saranno davvero cambiamenti “radicali” ne conseguiranno conseguenze e tensioni, che potrebbero arrivare a divisioni vere e proprie. Però la presenza del Pd nelle sedi istituzionali rimane immutata, sono gli stessi i gruppi parlamentari, gli stessi i governatori regionali, gli stessi gli amministratori locali. Schlein terrà conto di questa realtà e cercherà di affermare la sua visione con gradualità e soprattutto come forma di indurimento dell’opposizione al centrodestra, per evitare contraccolpi troppo repentini.

 

L’ammonimento del sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, che le domanda di dimostrare che questo può essere ancora il suo partito probabilmente non sarà senza effetti. Se invece la nuova segreteria sceglierà un’azione d’urto per affermare la “novità” in modo immediato e sostanziale si aprirà quello spazio politico riformista che Calenda e Renzi potrebbero riempire. Non devono aver fretta neanche loro però, non conviene apparire come degli sparvieri che godono delle disgrazie altrui.

 

In primavera si svolgeranno le elezioni municipali in molti comuni, 18 dei quali capoluoghi di provincia: vedere in che modo si formeranno le alleanze e si sceglieranno i candidati sarà un test interessante, sia per la nuova segreteria sia per chi volesse contrastare un rapporto esclusivo del Pd con i 5 stelle. Saranno i fatti e le scelte a far capire se davvero il Pd abbandona il campo del riformismo e apre così uno spazio di espansione per Calenda e soci.

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