l'informativa

Piantedosi in Senato: "L'ingresso in Italia non può essere deciso dai trafficanti"

L'informativa urgente del governo sulla gestione dei flussi migratori e, in particolare, sui recenti interventi delle ong nel Mediterraneo centrale

Redazione

“Alla base delle scelte adottate c'è una priorità assoluta: la tutela della dignità umana, della dignità della persona”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nell’informativa al Senato sulla gestione dei flussi migratori e sui recenti interventi delle navi di ong nel Mediterraneo centrale.

I dati sull'accoglienza 

"Nei centri di accoglienza nazionali ci sono oltre 100 mila migranti e viene segnalata una tendenza alla saturazione dei posti disponibili", ha affermato Piantedosi, che ha poi proseguito ricordando gli ultimi dati già più volte citati dal governo: "Nel 2022 sono arrivati in Italia oltre 90 mila migranti, il 60 per cento in piu' rispetto allo stesso periodo del 2021". Il ministro dell'Interno ha poi ricordato che il paese ha sostenuto nell'anno passato i forti flussi migratori dovuti all'aggressione russa: "Oltre 172 mila persone in fuga dall'Ucraina sono stati accolti in Italia". 

Piantedosi ha poi parlato dei dati riguardanti le richieste di asilo: "Al 10 novembre sono state presentate 69.078 richieste di protezione internazionale, ben il 56 per cento in più rispetto al 2021. Sono state prese 50,048 decisioni, il 27 per cento in più e di queste il 57 per cento ha avuto come esito un diniego". 

 

 

Sul caso Ocean Viking: L'Italia non voleva attriti internazionali"

"I fatti evidenziano come la Ocean Viking si sia diretta autonomamente verso le coste francesi. Una decisione non solo mai auspicata dall'Italia ma che ha di fatto creato attriti sul piano internazionale, assolutamente non voluti dal governo". Secondo il ministro lo scontro diplomatico con la Francia di Emmanuel Macron non è stato volontà del governo italiano.

 

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Le ong sono un "pull factor"

Matteo Piantedosi riprende la teoria per cui le navi umanitarie costituerebbero un "pull factor" per chi vuole emigrare: "La presenza delle navi ong nel Mediterraneo, in prossimità delle coste libiche, continua a rappresentare un fattore di attrazione sia per i migranti, sia per i trafficanti di uomini". È poi ritornato sull'argomento degli stati bandiera delle navi: "Non puo' essere un soggetto privato a scegliere il paese in cui far sbarcare i migranti". 

 

L'auspicio del Viminale per una nuova politica europea

"C'è bisogno di una nuova politica europea in materia di migrazione e asilo, davvero ispirata ai principi di solidarietà e responsabilità e che sia equamente divisa fra tutti gli stati membri". Il ministro Piantedosi ha ricordato che dei migranti arrivati in Italia "ne sono stati trasferiti 117 a fronte di una disponibilità di 8 mila manifestata da 13 Paesi". Il ministro ha poi ribadito che l'Italia non può sostenere sulle sue spalle tutto l'onere dell'accoglienza. Dichiarazioni queste già più volte affrontate anche in sedi europee, come quella del vertice dei ministri degli Affari esteri a Bruxelles di due giorni fa.  

Sulle nuove linee programmatiche, Piantedosi ha poi chiosato: "È indispensabile che la gestione non sia affidata allo spontaneismo o alle organizzazioni di trafficanti di essere umani".

 

La strategia per il Nordafrica: il piano Tajani

Il ministro dell'Interno Piantedosi ha quindi fatto riferimento alle intenzioni del governo italiano in merito alle relazioni con i paesi del Nordafrica da cui partono i migranti: "L'Italia è favorevole a un piano complessivo di sviluppo del Nordafrica che coniughi le misure per la crescita con quelle di contrasto al traffico degli esseri umani, con una maggiore collaborazione per evitare le partenze". Piantedosi si riferisce alla strategia della Farnesina alla cui guida c'è il ministro Antonio Tajani, di cui Il Foglio ha già scritto.

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