Foto di Ettore Ferrari, via Ansa 

il sondaggio

Secondo gli italiani è il M5s il vero partito di sinistra (più del Pd)

Redazione

Giuseppe Conte è percepito come il nuovo volto del campo progressista, al posto dei dem. Fratelli d'Italia continua a salire, ma il partito maggioritario resta quello dell'astensionismo. L'analisi di Euromedia Research

Come si era già visto durante e dopo la notte elettorale, per gli italiani i Cinque stelle si candidano a essere la forza di sinistra in opposizione alle destre. La sinistra di Giuseppe Conte, che ha come baluardo il reddito di cittadinanza, ma che è senza radici storiche, sembra star sostituendo il Partito democratico, imbrogliato tra i bisticci interni in vista del congresso e delle prossime primarie. Il quadro è confermato da un sondaggio di Euromedia Research pubblicato sulla Stampa: alla domanda su quale si pensi essere il partito che incarna di più i valori della sinistra, gli elettori assegnano il 15,4 per cento ai grillini; mentre i dem seguono, con il 14 per cento. 

 

I pentastellati volano. E non solo quando si tratta di chiedersi chi possa rappresentare temi specifici, come ambientalismo, pacifismo e difesa del precariato. Il movimento di Conte si rafforza anche a livello più generale: guadagna, nelle intenzioni di voto, quasi due punti percentuali (+1,8 per cento) vicinissimo al partito del dimissionario Enrico Letta: con il 17,2 per cento di consensi, infatti il M5s si accosta a quel 17,5 dei dem (che perdono l'1,6 per cento).

 

Anche se, il dato più significativo è ancora quello dell'astensionismo, fermo, in questa metà d'ottobre, al 36 per cento. Sono dieci punti in più del consenso ricevuto dal primo partito delle ultime politiche, Fratelli d'Italia. Dalla parte dei vincitori, i sondaggi confermano l'esito del 25 settembre scorso: l'unico partito a guadagnare punti è proprio quello che in questi giorni, guidato da Giorgia Meloni, si sta avvicendando per formare la squadra di governo. FdI arriva al 27 per cento, salendo di un punto. Numero che rappresenta da solo quasi il doppio delle percentuali, sommate tra di loro, dei compagni di coalizione: Lega e Forza Italia, entrambe in perdita, la prima dello 0,3 per cento e la seconda dello 0,8 per cento.  

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