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sul conflitto ucraino

Il curioso tempismo di Conte che lancia una mobilitazione per la pace

Redazione

Il leader del M5s invoca una manifestazione pacifista, "anche senza bandiere", nel giorno del quinto decreto per la fornitura di armi a Kyiv. In concomitanza, peraltro, della telefonata tra Zelensky e Meloni per il ringraziamento del supporto bellico

“Tra troppo presto e troppo tardi non c'è che un attimo", diceva qualcuno. E se è vero che il tempismo è tutto, fa riflettere che ieri, nel giorno in cui il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha illustrato al Copasir i contenuti del quinto decreto interministeriale per la fornitura di armi all’Ucraina, Giuseppe Conte abbia invocato una mobilitazione nazionale per la pace. L'auspicio? Che i "cittadini che vivono con preoccupazione l’escalation militare in corso possano ritrovarsi a manifestare per invocare una svolta negoziale che ponga fine al conflitto".

 

La proposta del leader grillino è arrivata nello stesso giorno della telefonata di Volodymyr Zelensky a Giorgia Meloni. Di nuovo, che tempismo. Stando alla nota di FdI, nel corso del colloquio telefonico il presidente ucraino si è congratulato con la futura premier per la vittoria alle elezioni politiche e si è detto certo di poter contare su una proficua collaborazione con il prossimo governo di Palazzo Chigi. E naturalmente, ha ringraziato per il sostegno del nostro paese anche in merito al nuovo decreto sull’invio delle armi. 

Nell'intervista di oggi su Avvenire, il leader M5s parla di "folle minaccia nucleare di Mosca". Ma (c'è sempre un ma), continua: "L’ossessione di una ipotetica vittoria militare sulla Russia non vale il rischio di un’escalation con un folle ricorso a testate nucleari e armi non convenzionali, nonché il rischio di una severa recessione economica che può ulteriormente schiacciare le nostre economie. Se questa mobilitazione si concretizzerà, il Movimento ci sarà, anche senza bandiere".

Nel frattempo, l'ambasciata russa in Itaia ha detto la propria, ironizzando, sul decreto a sostegno di Kyiv, attraverso un tweet: "Le forniture di armi all´Ucraina non aiutano a risolvere il problema del caro-bollette".  

 

Fanno eco al messaggio politico di Conte anche le parole della senatrice grillina Maria Domenica Castellone: "Continuare ad inviare armi pensando che si possa arrivare ad una vittoria militare sulla Russia rischia di portarci a una escalation con utilizzo di armi nucleari. Se i cittadini si mobiliteranno saremo al loro fianco per chiedere negoziati di pace". Diversamente, viene da pensare, continueremo a votare per gli armamenti all'Ucraina, come è successo durante il governo Draghi, prima di guardare ai sondaggi. 

 

 

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