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Il fantasma di Conte al Nazareno spinge il Pd a sinistra: "Il Rdc lo difendiamo noi"

Ruggiero Montenegro

Letta continua a insistere sul voto utile: "È oggettivo, la coalizione crescerà". Ma a preoccupare è la crescita dei grillini nei sondaggi. "Chi potrà davvero difendere il Reddito di cittadinanza se non il Partito democratico?", si chiede Borghi. Anche Speranza e Misiani hanno difeso ieri la misura

O noi, o loro: Enrico Letta la va ripetendo da giorni, come un mantra. L'ha detto anche ieri a Porta a Porta "il voto utile è oggettivo" ed è quello del Pd. L'obiettivo? "Vincere, abbiamo una coalizione che crescerà". E però, se questa è la versione ufficiale, all'ottimismo del segretario nei corridoi del Nazareno affiancano altre considerazioni e qualche preoccupazione. A cinque stelle. 
 

L'estrema polarizzazione con Meloni, richiamata in ogni occasione, il rosso e il nero della comunicazione, al momento non restituisce i risultati sperati. I sondaggi di questi giorni, ultimo quello di Pagnoncelli, indicano una flessione dei consensi. Ma soprattutto, vedono la crescita del Movimento 5 stelle, che sogna il sorpasso nei confronti della Lega e intanto impensierisce il Pd. Il timore, insomma, è che il progressismo senza bandiere di Conte, che di sinistra proprio non riesce a definirsi, stia iniziando a erodere i consensi nell'elettorato più radicale, che potrebbe considerare l'agenda sociale di Letta troppo debole. In particolare al sud. 

 

Non sorpende allora che negli ultimi giorni, per allontanare i fantasmi del fu Avvocato del popolo, si siano levati gli scudi intorno al Reddito di cittadinanza. "Chi potrà davvero difenderlo se non il Pd?", si chiede dalla segretaria Enrico Borghi, svelando pure i grattacapi che agitano i democratici. "I 5Stelle vogliono semplicemente portare un loro gruppo dirigente in Parlamento. Non hanno altra possibilità di incidere", dice a Repubblica il componente del Copasir, prima di lanciare l'appello: "Chi vuole salvare il reddito di cittadinanza che la destra si propone di abolire, voti il Pd. Gli elettori meridionali che vogliono difenderlo, non possono disperdere voti". Un'alta declinazione del voto utile. E Borghi non è il solo.

 

Ieri ne ha parlato infatti anche Antonio Misiani, ex viceministro e responsabile dei temi economici del Pd: "Il Reddito di cittadinanza non va abolito, come dice la destra, ma va migliorato e gli va affiancato un reddito alimentare, da realizzare con l'aiuto della grande distribuzione, evitando gli sprechi alimentari''. E pure Roberto Speranza. "Il reddito di cittadinanza ha dato ossigeno a persone in grande difficoltà", le parole del ministro della Salute, secondo cui il provvedimento-bandiera dei grillini "è una misura universale di contrasto alla povertà e penso che questa misura sia giusta, soprattutto in alcune aree deboli del paese. Dobbiamo evitare distorsioni negative, ma non buttare il bambino con l'acqua sporca".

Parole che diventano ancor più siginificative, se si considera che Speranza è anche il segretario di Articolo uno e che, come rivelato da questo giornale, Giuseppe Conte va dicendo ai suoi che "tanti elettori del Pd mi voteranno, compreso un ex segretario come Bersani”. Un retroscena che ha alimentato i timori dem anche perché l'ex segretario - che è pure tra i fondatori di Articolo uno - ha più volte difeso l'operato di Conte, in pubblico e in privato, spingendo fino all'ultimo per la ricomposizione di un'alleanza rossogialla. "Io voto la lista che raccoglie le forze del socialismo europeo. Se sono amico di tutti i progressisti è perché ho visto la mucca nel corridoio prima del Foglio e di tanti altri", è stata la risposta di Bersani, non proprio la più decisa delle smentite. Ma tant'è.

Di sicuro, salvo cambi di programma per ora non in vista, Bersani, Speranza e Letta si ritroveranno in Calabria il 17 settembre e in Campania il 20 per una serie di eventi pubblici a sostegno della lista Italia democratica e progressista. Lo ha fatto sapere ieri a metà giornata proprio il Nazareno, con un tempismo che forse è anche un segnale. 

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