Il liberalismo senza una nozione anche molto conservatrice di democrazia non si può realizzare, invece la democrazia senza liberalismo può vivere e sopravvivere, succede in Polonia e Ungheria. Come è possibile?
Il fascismo liberale è un ossimoro, la giustapposizione di concetti contraddittori, ma anche il socialismo liberale lo è, nonostante grandi testimoni come Piero Gobetti e Carlo Rosselli. Meloni al potere, se riuscisse a insignorirsene per via elettorale, vuol dire che bisogna fare i conti con una nuova bizzarria di conio italiano? D’altra parte fenomeni di forte spiazzamento rispetto alla matrice e ai simboli e alla retorica pubblica sono il nostro pane quotidiano da sempre.
La Democrazia cristiana portava i mutandoni lunghi del cattolicesimo preconciliare e lo stigma di una chiesa pacelliana che con il fascismo e l’assetto arcaico dell’Italia agraria e premoderna aveva intrecciato un rapporto strettissimo, perfino ieratico, eppure realizzò la grande transizione degli anni Cinquanta all’affluenza capitalistica, al boom e alla ricostruzione modernizzante.
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