Il separatista

Conte è il "the new Bertinotti" della sinistra. È solo una grana per il Pd

Il suo compare Grillo voleva sfrattare il Papa da San Pietro: “Francesco paga l'Imu, paga l'Imu!”, adesso Conte fa il militia Christi: “Come ha detto il Papa…”.

Carmelo Caruso

Fa il cattolico, disturba Draghi ma non rompe. Di fatto è riuscito a compattare il Pd. "E' invidioso anche di Letta". La parabola del leader del M5s. Da forte riferimento progressista a punto di smarrimento per i dem

Roma. Bisogna chiedergli scusa e riconoscergli il grande merito. Sta aggiornando il kamasutra di sinistra, ampliando l’offerta di fantasie, spostando la palizzata della “palude larga”. E’ la dose booster del Partito democratico. Chi è vicino a Enrico Letta nota che “grazie a Giuseppe Conte abbiamo raggiunto l’unità interna”. Giuseppe Provenzano, il socialista di partito, difende Lorenzo Guerini, che è il (Base) riformista di partito. Al Nazareno grazie a lui è “viva il nostro segretario!”. E se fosse una fortuna l’ultimo azzardo de “il Dandy”? Ora vuole formare un governo con Papa Francesco. Ha scaricato il Fatto per l’Avvenire. Di Battista è il suo camerlengo. Paola Taverna è la perpetua. Riso a parte, il Pd può secolarizzarsi dal “new pope di Volturara”. Non è solo Luigi Di Maio il suo satanasso, l’uomo che Conte voleva relegare nel deserto, via dal governo, tanto da chiedere a Mario Draghi il miracolo: “Lo cacci?”.


Nel Pd hanno capito che le tentazioni del Conte pope sono segni di insofferenza contro Letta, il teologo dell’atlantismo, della lealtà di governo, del “facciamo i conti con la storia”. Sono diventati bellicisti loro o è Conte il tonto finto? Questa è la risposta di un “marine” democratico: “Conte lo capisce che se Putin attacca la Polonia, l’Europa entra in guerra? Non è bellicismo aumentare le spese militari. Si chiama difesa”.

 

Al Pd, chi è vicino al segretario ammette che “abbiamo smesso di chiederci cosa pensa Conte. Semmai ci chiediamo cosa pensa Casalino, il suo prete bello”. I lettiani, che sul serio sono i pacificati, i fuoriusciti che in epoca renziana si sono riparati in Francia, gli offrono aiuto spirituale: “Con il livore e l’invidia non si fa politica. Deve guarire da questi ri-sentimenti”. Qualcuno potrebbe controbattere e rilanciare: dove va il Pd senza il M5s? Sapete la risposta del Pd adesso qual è? “Alle prossime amministrative, in ogni caso, andremo da soli. Il M5s non riuscirà a comporre le liste. Pende ancora il ricorso presentato dall’avvocato Borrè, il Navalny del M5s. Il vero nemico di Conte non è Di Maio ma Borrè”.

 

Si è dato dunque alla religione perché se lui è “l’avvocato del popolo”, Borrè è “l’avvocato del diavolo” che sta sempre nei dettagli (degli statuti). Per prepararsi meglio alla “Passione” (il 4 aprile si attende una nuova sentenza da azzeccacinquestelle) ieri, il Conte pope, ha rilasciato un’intervista episcopale all’Avvenire che non deve tuttavia trarre in inganno. Non è fede ma calcolo. Trattandosi di un Dandy ha pensato di usare l’appello dadaista di Bergoglio, l’“I have vergogna” sulle spese militari. E’ il suo scudo Nato: “Perché come dice Francesco...”. Dopo essere stato compare di Beppe Grillo, uno che voleva sfrattare il Papa da San Pietro: “Francesco paga l’Imu, paga l’Imu!”, adesso fa il militia Christi: “Perché come ha detto il Papa…”.

 

E’ la new sinistra in cammino o è il partito del lambascione, del cipollotto rosso di Conte, l’Ingrao in pochette? Questa è la risposta della segreteria Pd: “Non è forse di sinistra lottare contro Putin che è il campione della destra mondiale peggiore? Non è forse di sinistra opporsi a Putin con la massima durezza?”. Enrico Borghi, il deputato democratico dalla lingua tosta, il dirigente arguzia e riformismo, parlando con un giornalista, altrettanto tosto, la osserva dall’alto della storia della sinistra italiana, una storia di frazionismi e mezzi scioperati: “Ci siamo abituati. Un tempo avevamo Bertinotti. Oggi abbiamo Conte”. Ecco perché il Pd pensa al sistema proporzionale che se solo fosse furbo (e non spaesato) Matteo Salvini afferrerebbe. Il Pd, dice “perché no? Ma Salvini ci sta?”. E’ un altro che è finito in canonica con il Conte pope. Non rinnoveranno la politica ma la religione sicuramente. Senza saperlo hanno fondato un nuovo ordine. Sono i nuovi fratacchioni di governo. Gli scappuccini. Mario Draghi, ora pro nobis.

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  • Carmelo Caruso, giornalista a Palermo, Milano, Roma. Ha iniziato a La Repubblica. Oggi lavora al Foglio