(foto LaPresse)

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Per la volata al Quirinale meglio la bicicletta che un cavallo

Antonello Capurso

Per l'onorevole Fornaro la scelta del nuovo presidente della Repubblica somiglia a una gara di ciclismo. Mentre il govenatore Zaia preferisce l'analogia con l'ippica. Migliore (Iv): "L'incognita più grande restano i Cinque stelle"

Quirinaletto. Aderendo alla posizione del segretario Pd, onorevole Enrico Letta, anche l’onorevole Beatrice Lorenzin (Pd) ritiene che si debba andare verso un nome per quanto possibile condiviso, e dichiara: “Qui ci vuole un accordo non dico larghissimo ma larghetto”. Tutto il voto minuto per minuto. Il capogruppo Leu alla Camera, onorevole Federico Fornaro, ritiene che i primi tre passaggi andranno a vuoto: “Uno scenario possibile è questo: le prime tre votazioni tutti con le schede bianche. Alla quarta centrodestra e centrosinistra presentano due candidati di bandiera per verificarne il peso reale. I due non passano e alla quinta o sesta votazione si potrebbe arrivare a una soluzione. Possibile in questo scenario che a quel punto ci sia una spinta emotiva a votare una donna, che poi sarebbe anche un mio auspicio. Una donna naturalmente che abbia esperienza politica in Parlamento, caratteristica indispensabile per il ruolo che andrebbe a occupare”.

Quirinale a due ruote. L’onorevole Federico Fornaro (Leu) vede i concorrenti tutti in bicicletta: “Come nelle sei giorni di ciclismo sono tutti in sella e qualcuno ogni tanto fa una mossa, uno scattino, ma sono solo finte, tattiche momentanee. La volata per la vittoria non è ancora partita”.

Quirinale quadrupede. Più che al ciclismo guarda all’equitazione il presidente della regione Veneto, Luca Zaia (Lega), che dichiara: “Si vedrà nell’ultimo miglio chi ha il cavallo migliore”. 

Quirinale a due ruote bis. L’onorevole Andrea Cecconi (FacciamoEco), tra il ciclismo e l’equitazione preferisce il primo: “La vedo più come Fornaro che come Zaia, perché anche se uno ha il cavallo buono può comunque perdere la corsa”. 

Pissi pissi bau bau. L’onorevole ambientalista Andrea Cecconi dichiara: “Noi cinque deputati di FacciamoEco potremmo proporre come candidato di bandiera Parisi, il premio Nobel per la fisica. In ogni caso nessuno dei nomi che si sentono in giro sta scaldando i cuori, neanche Berlusconi, visto che alla fine non ci credono neanche in Forza Italia. Il dilemma grosso, quello che impallina ogni pretendente e intorno al quale ballano tutti è Draghi, se vuole andare o no al Quirinale. Dicono che lo stia chiedendo, però non lo sta palesando. Quindi se lo chiede, lo chiede sottovoce”.

Quirinale poetico. L’onorevole Pino Cabras, che ha aumentato a 18 grandi elettori il pacchetto di voti di Alternativa con l’arrivo dal Misto dell’ex M5s Giovanni Vianello, dichiara: “Per ora noi non abbiamo nomi da indicare e abbiamo adottato un metodo montaliano: solo questo sappiamo, ciò che non siamo, ciò che non vogliamo. Cioè non vogliamo la legione delle cosiddette riserve della Repubblica: Draghi e Berlusconi in cima a tutti, ma neanche Amato, Casini, Severino, Gentiloni, che sono giusto una tacca sotto e sono fatti con lo stampino”.

Caos cosmico. L’onorevole Gennaro Migliore (Italia viva) ritiene con preoccupazione: “I 5 stelle restano un universo inesplorato e confuso. Sono loro la maggiore incognita”. 

Nessuno lo sa. L’onorevole Antonio Tasso, presidente della componente Maie-Psi-FacciamoEco che conta 10 grandi elettori, ritiene personalmente che Mario Draghi “dovrebbe rimanere a fare il presidente del Consiglio per completare il suo mandato. Poi cosa deciderà di fare non lo so”. 

Patrioti preferiti. Continua l’attenzione di Fratelli d’Italia per i patrioti. L’onorevole Daniela Santanché (FdI) infatti dichiara: “Il mio presidente preferito è stato Ciampi, poi nessun altro, a parte Pertini che ha portato avanti quello che abbiamo nel cuore: il tricolore!”.

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