Ignazio Marino (Foto LaPresse)

Il personaggio

Roma e il ritorno di Marino, il vendicatore: "Primarie non chiare, ricontare le schede"

È l'Angelo tornato dall'America per fare giustizia dopo l'ingiustizia che dice di aver subito. Non ha la spada ma il bisturi

Simone Canettieri

L'ex sindaco con Caudo: "C'è chi parla di 30mila votanti e chi di 48mila. Ma il voto on line lo dà testa a testa con Gualtieri: serve trasparenza"

È l'Angelo vendicatore della sinistra romana. Ma forse italiana. Il giustiziere a stelle strisce, il paladino dei beffati. Solo che al posto della spada, come vuole la Bibbia, armeggia un bisturi appuntito. Inzuppato nel veleno. È Ignazio Marino, il chirurgo dem, il sindaco di Roma "accoltellato dal Pd su mandato di Renzi", così spiegò la sua caduta davanti al notaio per mano della maggioranza che lo sosteneva. Era  il 2015. Ma quella ferita non si è ancora emarginata.

Marino è tornato a Roma e sta facendo abbastanza rumore: interviste, post sui social network, incontri pubblici. 

Si è preso una pausa dall'America per assistere in prima persona a queste primarie del centrosinistra romano. Sicché non fa che attaccare quello che una volta era il suo quartiere generale: il Pd, partito che gli voltò le spalle, partito che, a suo dire, spalancò la porta al successo dei grillini nel 2016. Partito, sostiene Marino, lontano dalla sinistra e dalla città.

All'Espresso ha detto, per esempio, che al ballottaggio andranno la destra (Enrico Michetti) e il M5s (Virginia Raggi).  Si tratta dell'ultima profezia dell'Angelo vendicatore.

Negli ultimi giorni si è speso in prima persona per Giovanni Caudo, presidente del III municipio ed ex assessore della giunta che guidò.

E proprio alla luce dei controversi dati sull'affluenza Marino spara: "I risultati online danno Gualtieri e Caudo testa a testa; quelli cartacei danno risultati diversi. Per le schede chi parla di 30.000 e chi di 48.000 votanti. Perché non rifare lo spoglio con i candidati presenti così si potrà confermare trasparenza del voto?".  

Il timore (o la convinzione) di tutti però è anche un altro: che passata questa tornata elettorale Marino sparirà, per rifare capolino alle prossime elezioni comunali. 

 

  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.