"Ripartiamo dalle periferie"

Letta e Gualtieri piombano a Tor Bella Monaca dove il Pd ha 70 iscritti. "Ma sani"

La visita del leader del Nazareno e dell'ex ministro dell'Economia in una zona dove i democratici cercano la riscossa. Orfini: "Ora il circolo locale è diventato un modello"

Gianluca De Rosa

Oggi pomeriggio il segretario e il candidato del Campidoglio sono in tour in uno dei quadranti più complicati della città. Qui alle ultime politiche i dem presero il 20% alle comunali l'11

Roberto Gualtieri  va a Tor Bella Monaca. L’evento è simbolico. E, infatti, per la prima volta da quando è cominciata la sua campagna elettorale come candidato sindaco del Pd di Roma sarà accompagnato dal segretario dem Enrico Letta (anche un altro segretario, Maurizio Martina, venne da queste parti nel 2018 per inaugurare il suo mandato con una serie di contrattempi indicativi: metà segreteria arrivò in ritardo perché non trovava questo quartiere periferico della Capitale).

 

L’appuntamento è alle 18.30 al teatro di Tor Bella Monaca. Candidato e segretario dovrebbero passare anche dalla sezione dem  che si trova in una delle vie dello spaccio più importanti d’Europa, via dell’Archeologia, al civico 59. Che Pd troveranno ad aspettarli? 

 

Quando il segretario di zona era l’allora presidente del VI municipio Marco Scipioni, gli iscritti superavano le 200 unità. Quando nel 2015 il commissario del Pd romano Matteo Orfini incaricò Fabrizio Barca di redigere un censimento dei 108 circoli Pd cittadini dividendoli in base alla qualità delle attività svolte, la sezione di Tor Bella Monaca finì tra le ultime della classifica: “Potere per il potere”.

 

“Probabilmente era la peggiore in assoluto”, dice oggi Orfini che dopo un’istruttoria decretò l’espulsione di Scipioni e dei suoi fedelissimi accusati di usare il partito per i propri fini (nelle ultime settimane un nipote di Scipioni, Loris ha provato invano a candidarsi alle primarie dem per il municipio).

 

Oggi i numeri sono più bassi. Gli iscritti sono 70. “Ma tutti attivi nella vita politica e in quella del territorio”, dice Nella Converti, una delle giovani militanti del circolo.

 

L’età media è di 50 anni. “Siamo un gruppo eterogeneo – racconta – c’è uno zoccolo duro di militanti in cui fino a qualche tempo fa spiccava Pina Coccia (storica dirigente del circolo, scomparsa) e un gruppo di giovani tutti più o meno 30enni. Ci diamo davvero da fare”.

 

“Oggi – conferma Orfini – quello che era il peggior circolo di Roma è diventato un modello”.

Orfini nel 2018 si candidò alla Camera proprio nel collegio uninominale di Tor Bella Monaca. Arrivò terzo, il Pd raggiunse il 20,8 (vinse con il 36,6 per cento il grillino Lorenzo Fioramonti seguito dalla candidata del centrodestra, Barbara Mannucci, al 32 per cento), Orfini entrò a Montecitorio dall’ingresso laterale, quello delle liste bloccate plurinominali, ma le cose andarono comunque molto meglio rispetto alle comunali del 2016 quando i dem nel VI municipio si fermarono all’11,5 per cento: “Fu il segno di un primo miglioramento”, dice l’ex presidente del partito. “Personalmente continuo ad andare tutte le settimane a Tor Bella Monaca, cerco di comportarmi con coerenza rispetto a quella candidatura. A differenza del resto dei partiti e di Virginia Raggi in questi anni non abbiamo fatto passerelle con telecamere al seguito, ma siamo stati sempre presenti senza dirlo”.

 

Eppure quella di Gualtieri di oggi ha tutta l’aria di una passerella… “L’evento di oggi è chiaramente simbolico, ma s’innesta su un lavoro vero che è stato fatto in questi anni”.

 

Ad animare la sezione di via dell’Archeologia – che è stata intitolata ad Alan Kurdi, il bimbo siriano trovato morto su una spiaggia turca, simbolo della tragedia dei migranti nel Mediterraneo – sono tre donne, tutte 30enni: la segretaria Martina Mancini, Caterina Ingrassia e Nella Converti, presidente per anni dell’associazione Bella Vera e probabile candidata dem al consiglio comunale alle prossime elezioni (dal VI municipio, quello di Tor Bella Monaca, è tanto tempo che manca un consigliere dem in Aula Giulio Cesare).

 

“A darsi da fare sono tutti e 70 gli iscritti”, ci tiene subito a precisare Converti che poi racconta come è nato nel tempo il nuovo Pd di Tor Bella.

“Molti di noi vengono da un mondo di sinistra molto distante dal Pd. Io per esempio faccio politica sin da piccola, sono stata rappresentate d’Istituto al liceo Amaldi e poi rappresentate degli studenti di Giurisprudenza a Tor Vergata, con una lista autonoma perché allora la Link era per me era troppo poco di sinistra… quando mi sono iscritta al Pd me ne hanno dette tante, ma dopo anni di politica sul territorio ho capito che per riuscire ad ottenere risultati hai bisogno di un contenitore che ti aiuti”.

 

Converti ha fatto drizzare le antenne alla stampa alcuni mesi fa quando è intervenuta all’assemblea nazionale: “Sento spesso dire dobbiamo uscire dalle Ztl – ha detto – mi viene da rispondere benvenuti, noi qui già ci siamo”.

“In questi anni – racconta – abbiamo riaperto la sezione di via dell’Archeologia trasformandola in un luogo di ascolto dei cittadini e di presa in carico delle tante istanze e problemi che ci sono in un quartiere come questo. Faccio solo un esempio: spesso negli alloggi gli ascensori sono guasti, o peggio sono appositamente bloccati dai clan che li usano come magazzino per armi e droga, con impegno, anche denunciando la cosa a diverse trasmissioni televisive, siamo riusciti in un palazzo proprio di fronte alla sezione a risolvere il problema”.

 

Non solo. “In questi anni – prosegue la giovane militante – abbiamo organizzato ripetizione gratuite per i ragazzi del quartiere, dibattiti e presentazioni di libri. Con il Covid abbiamo fatto una grande raccolta alimentare che però non abbiamo distribuito noi, un tempo qui così si prendevano i voti e non è questo il ruolo di un partito. Per distribuirli ci siamo affidati a due associazioni che lavorano sul territorio come la comunità di Sant’Egidio e villa Maraini”.

 

Quello che voleva dire alla dirigenza del partito Converti l’ha spiegato nel corso dell’Assemblea di alcuni mesi fa, ma oggi sarà una nuova occasione per ripeterlo a Enrico Letta: “Siamo stanchi i sentire ripartiamo dalle periferie, la Ztl più vicina a casa mia è a 15 chilometri, eppure noi siamo qui. La classe dirigente ci ascolta troppo poco, io sono convinta che serva una sana radicalità, le persone devono riconoscere quelli del Pd come quelli che si battono per il lavoro, la cultura e l’inclusione sociale”.

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