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Silvestri (M5s): "Fedeli al governo Draghi? Le promesse non esistono"

"Ma finché riusciremo a difendere il nostro buon operato anche all'interno di questo esecutivo, non sarà un problema rimanervi", dice il deputato del Movimento. E taglia corto su Rousseau: "Non risentiremo del divorzio"

Roberta Benvenuto

Un nuovo orizzonte per il Movimento 5 stelle. Chiusa la lunga parentesi Rousseau, ancora aperta (per ora) quella nel governo Draghi: "Da Conte ci aspettiamo le cose belle del passato, correggendo allo stesso tempo ciò che non ha funzionato. Soprattutto a livello organizzativo", dichiara Francesco Silvestri all'uscita da Montecitorio. "Serve una macchina logistica più veloce, perché abbiamo bisogno di essere percepiti come persone oneste che fanno il bene di questo paese". Con che ruolo? "Per quello che ho imparato in questi anni non esistono promesse a rimanere in un governo", è prudente il deputato. "Noi siamo un movimento molto leale ma mai fedele. Se riusciremo ad ottenere dei risultati importanti anche nel governo Draghi, nessun problema. Non è un'appartenenza, ma un mezzo per poter fare delle cose. Dunque finché riusciremo a difendere quanto di buono abbiamo fatto nei precedenti governi, per noi la permanenza non è un problema. Dipende dalla qualità dell'esecutivo".

 

Lavoro, giustizia, Pnrr. I temi caldi sul tavolo sono tanti: "Alcuni di questi, come i licenziamenti, si possono discutere", spiega Silvestri. "Non è che ogni partito può dare un ultimatum al governo se non vengono accettate le proprie istanze. Altra cosa è se vengono toccati i pilastri dei precedenti governi: la questione giustizia per noi è sacrosanta". Quindi niente modifiche alla linea Bonafede? "Una riforma è necessaria per avere i finanziamenti del Recovery", puntualizza. "Non è contradditorio entrare in un certo governo: serve portare a casa le riforme, c'è una pandemia. Perché poi tirarsi indietro per delle bandiere? Noi in questo senso non le abbiamo. La nostra intenzione è andare a migliorare la macchina, anche se il discorso della prescrizione è importante. Pensiamo che alcune riforme possano essere buone per il paese, altre no". E sul divorzio dalla storica piattaforma online: "Il Movimento non ne risentirà. Massimo rispetto per quello che è stato, ma i percorsi si sono divisi e andiamo avanti".

 

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