Un po’ se la ride, all’altro capo del telefono, il presidente dell’Abruzzo Marco Marsilio. “Vi siete divertiti voi del Foglio, eh”. Breve antefatto esplicativo: ieri abbiamo raccontato su questo giornale come a dispetto delle critiche dell’opinione pubblica, anche nella regione amministrata dal centrodestra si sia provveduto a vaccinare i giudici. Ci spiega com’è stato possibile, presidente? “Allora, facciamo chiarezza”, premette. “In un primo momento, quando il vaccino AstraZeneca era prescritto solo agli under 55, si è posto il problema: a chi lo diamo? Il vecchio governo aveva ricompreso nei servizi essenziali da coinvolgere, oltre ai medici e infermieri delle strutture pubbliche e private, anche il personale per l’amministrazione della giustizia. Fu un’istanza portata avanti dall’ex ministro Bonafede, che recepì alcune richieste dei presidenti di tribunale”. Poi però col generale Figliuolo questa descrizione di “servizi essenziali” è venuta meno. Voi perché siete andati avanti? “Nella delibera del 22 marzo abbiamo chiarito che avremmo continuato a vaccinare gli operatori di Polizia giudiziaria, compresi quelli che lavorano nei tribunali, che svolgono indagini, uomini in divisa che hanno continuato a operare in maniera instancabile, non di certo i magistrati”.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni