Fioriva Draghi, sfiorivano le primule
"Non dobbiamo limitare le vaccinazioni all'interno di luoghi specifici, spesso ancora non pronti", dice Mario Draghi al Senato. Uno sgambetto ai gazebo di Boeri e Arcuri. Poi il premier propone di seguire il "modello tamponi". Cosa significa?
"Non dobbiamo limitare le vaccinazioni all'interno di luoghi specifici, spesso ancora non pronti: abbiamo il dovere di renderle possibili in tutte le strutture disponibili, pubbliche e private", ha detto ieri Mario Draghi nel suo discorso d'esordio al Senato, in cui sanità e salute sono state protagoniste. Il riferimento, abbastanza esplicito, è alle "primule", quelle del maxiprogetto del commissario Domenico Arcuri che avrebbe dovuto contare fino a 3.000 padiglioni circolari in tutti i comuni d’Italia. Secondo i primi calcoli le strutture disegnate dall’architetto Stefano Boeri e destinate alla vaccinazione degli italiani nelle piazze sarebbero costate circa 400 mila euro l’una. La proposta di Draghi si rifà a un più rapido, e meno costoso, pragmatismo: le somministrazioni di massa avverranno negli studi dei medici di base e in strutture già disponibili ma al momento inutilizzate, come palazzetti dello sport, hangar, caserme ma anche asl e parcheggi con spazi ampi. "La velocità – ha concluso Draghi – è essenziale non solo per proteggere gli individui e le loro comunità sociali, ma ora anche per ridurre le possibilità che sorgano altre varianti del virus". Del resto il progetto delle "primule" aveva iniziato a sfiorire già dalla scorsa settimana, quando le Regioni si sono rifiutate di scegliere il componente della commissione che avrebbe deciso, in base al bando, a chi affidarne la realizzazione.
Resta poi da capire cosa intenda Draghi quando paragona i vaccini con i tamponi. Per il piano vaccini, ha detto il presidente del Consiglio, bisogna "fare tesoro dell'esperienza fatta con i tamponi che, dopo un ritardo iniziale, sono stati permessi anche al di fuori della ristretta cerchia di ospedali autorizzati". Dal momento che i tamponi si possono fare anche privatamente, Draghi immagina qualcosa di simile? O pensa magari di usare anche gli spazi degli ospedali privati per la somministrazione di vaccini acquistati però dal pubblico? Oppure un sistema misto-pubblico privato? Le prossime settimane saranno decisive per chiarire questi punti che, a costo di ripetersi, sono prioritari per il nuovo esecutivo.
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