Al Nazareno sono convinti che dietro l’operazione Bonaccini (i cui tweet vengono sempre più spesso cuorati da Luca Lotti) ci sia lo zampino di Matteo Renzi. Quella della dirigenza del Partito democratico nei confronti dell’ex segretario sembra un’ossessione, ma qualche fondamento che avvalora certi sospetti c’è (Lotti a parte, che è prima di tutto uno dei registi, insieme con Lorenzo Guerini, di una delle correnti più importanti del Pd: Base Riformista). Primo, i sostenitori del presidente della Regione Emilia Romagna sono quasi tutti renziani della prima ora. Basta fare due nomi: il sindaco di Bergamo Giorgio Gori e il capogruppo del Pd al Senato Andrea Marcucci. Come se non bastasse a curare le comunicazioni per Bonaccini c’è l’ex addetto stampa di Matteo Renzi, Marco Agnoletti, che conserva ancora con l’ex premier un buon rapporto. E infine, ciliegina sulla torta, anche se il governatore dell’Emilia Romagna alle ultime primarie ha appoggiato Zingaretti lui e Renzi non hanno mai interrotto i rapporti, ma continuano a sentirsi.
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