Solo immaginarselo, fa compassione. Finisce il Cdm alle quattro e mezza (ché delle undici non s'è potuto cominciare: Dario Franceschini non era a Roma, e poi bisognava pur festeggiarlo, il compleanno di Luigi Di Maio: 34 candeline, auguri!), giusto un paio d'ore di sonno, poi c'è da spiegare a quelle iene di cronisti, al paese intero, le mirabilie di un decreto Semplificazioni che in verità ancora non c'è, approvato "salvo intese tecniche" (sic!), ma comunque bisogna annunciarlo perché il tempo stringe, e l'Europa pressa, e i fondi del Recovery fund potrebbero sfumare, e allora bisogna correre, sbrigarsi, accelerare, ché c'è l'aereo per Lisbona, e poi Madrid, e poi Amsterdam e forse Berlino... Prima, però, bisogna parlare con Davide Casaleggio. E per lui, va da sé, il tempo bisogna che Giuseppe Conte lo trovi: costi quel che costi.
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